La Tina ha visto diverse persone nelle ultime 24 ore. Di queste, praticamente nessuno si è accorto che i suoi capelli sono stati tagliati di tanto. Sul serio, non è la spuntatina di 2 centimetri. Nessuno se n'è accorto se non con una freccina luminosa che indicava la testa.
Questa è la sciocchezza.
Una bambina di nemmeno 2 anni viene dimenticata dal padre in auto. 6 ore, sotto il sole. E' in coma.
La Tina nemmeno si permette di immaginare lo strazio di quell'uomo all'idea che la figlia sia in coma a causa di una sua distrazione.
Ci sono cose che certamente rientrano in una sfera che non si può comprendere nè giudicare, leggendo solo le pagine di un giornale.
Ma i pensieri, quello sciocco e quello di cronaca, si sono legati fra loro, e hanno fatto sorgere una domanda. Ma noi ci vediamo?
Ci vediamo reciprocamente? Le vediamo le facce di chi ci attraversa la vita tutti i giorni, le vediamo le fatiche e le soddisfazioni? C'è una regione del cervello che registra tutte le persone che fanno parte della nostra quotidianità e magari ci aiuta a notare piccole cose, perchè quelle grandi sono troppo facili da notare, ma anche solo quelle piccole?
Se solo riuscissimo a capire quanto una parola di incoraggiamento, un sorriso invece di uno sguardo assente possano cambiare la vita del tizio che ci sta davanti - che sia il compagno della vita o quello che fa la fila dietro di noi al supermercato - forse cambierebbero tante cose in noi.
E poi: ci vediamo? Cioè vediamo noi stessi?
Forse noi blogger siamo convinti di tenere un "diario di bordo" abbastanza aggiornato sui nostri stati d'animo, le sconfitte e le rabbie e le gioie che proviamo. Ma siamo davvero capaci di non perderci per strada nel nostro stare bene/stare male/essere troppo impegnati ecc?
La vita è come una partita a scacchi, è stato scritto in un libro, quanto meno per la prospettiva. Il bravo scacchista è chi, puntando lo sguardo sul pezzo da muovere, ha una visione d'insieme della scacchiera. Quali pezzi mi minacciano? Quali mi difendono? Se muovo così, cosa potrebbe minacciarmi o difendermi poi?
(Perdersi dietro al malessere di aver preso 2 kili che non mi faranno entrare nel vestito che volevo comprare, e non accorgersi che non sto investendo nella mia crescita personale)
Allo stesso modo a volte ci dibattiamo come pazzi nel volere certe cose - quel pezzo lì deve andare là - e non capiamo che la scacchiera - la nostra vita - sta cercando di farci capire che ci stiamo perdendo un intero mondo intorno.
Io voglio sbendarmi.
13 commenti:
cercare di non perdermi di vista per non perdere di vista chi mi sta intorno...questo è quello che mi riprometto ogni volta, a volte non è facile lo ammetto.
Grazie per questa tua riflessione.
siamo tutti ipermetropi.
E' difficilissimo vedere le cose vicine, è difficile uscire dalla routine perché la routine ci tiene in piedi, tiene insieme le nostre giornate e non ci fa impazzire. E non ne vediamo i rischi.
Io cerco per quel che mi è possibile di applicare la politica del sorriso, di scambiare due parole con la cassiera stanca del super, di dare una mano col passeggino alla sconosciuta che non riesce a tirarlo giù dalla macchina. Ma è tanto, tanto poco...
La mia maestra, mai abbastanza compianta, diceva che noi "vediamo", ma il cervello non "capta" l'immagine, perchè siamo troppo presi da altro.
Lei si riferiva all'attenzione che mettevamo in classe (poca), ma il pensiero è applicabile alla vita di tutti i giorni (invece "giorni" avevo scritto "gironi": lapsus freudiano-dantesco??).
Quindi vedere e non captare è come non vedere, perchè sui nostri occhi c'è uno strato di roba che ci impedisce di avere una visione d'insieme, di guardare più lontano dell'oggi e perciò di essere bravi giocatori di scacchi. Ciò che è urgente, attuale, prende puntualmente il posto di ciò che è importante, nel lungo periodo...
madamadorè, grazie a te per averla condivisa la riflessione :) il fatto è ce se perdiamo di vista noi stessi gli altri diventano inevitabilmente delle sagome difficilmente comprensibili. non possiamo avere una vista chiara degli altri senza noi stessi!!
seavessi, è un'ottima politica. anche io apprezzo il sorriso gratuito, e penso sempre a quella puntata di dylan dog di cui credo di averti già parlato. comunque, non è mai poco quello che facciamo. possiamo considerarlo un inizio di qualcos'altro da fare :)
liz, eh ci sono persone che spiegano concetti difficili in modo immediato, benedetti loro. la tua maestra aveva capito che se ci concentriamo sul momento rischiamo di perderci un minimo di piano per il futuro. il che rende anche il momento attuale piuttosto vano... speriamo di non perderci le cose davvero importanti!
mamma mia che bella riflessione complimenti!!!!sai che alle volte me la faccio pure io questa domanda?! ma non solo riferita a me stessa, ossia al fatto che la maggior parte delle volte nessuno si accorge dei miei stati d'animo neri, della depressione post partum che mi aveva colta, perchè io tendo sempre a mascherare tutto con un sorriso per evitare che qualcuno si accorga, ma spesso anche io, mi chiedo, non sarò troppo presa dalle mie cose (sacrosante per carità, figlia, marito, casa, lavoro...) da non accorgermi di chi mi sta intorno che magari alle volte brama un pò di attenzioni, una telefonata veloce, un sms, una qualsiasi cosa per farlgi capire "per me ci sei e sei importante"....mi hai aperto un mondo oggi!!!!grazie!
quoto Seavessi... siamo tutti un po' ipermetropi.. e sommersi dai buoni consigli tramandati da secoli (ne è un esempio il famoso carpe diem, così come la storia della formica e la cicala..) insomma, a volte è giusto godere il momento, a volte bisognerebbe pianificare il futuro, e mangiate le fibre, e lavatevi i denti dopo pranzo, e aiutate la nonnina ad attraversare la strada, e... però se stai li a pensarci ogni giorno si corre il rischio di paralizzarsi nel tentativo di seguire i buoni consigli? A me piace la tua esortazione.. anche io voglio sbendarmi, e ricordarmi come si fa a "vedere" quello che di buono c'è attorno a me ...grassie
Bellissima davvero questa tua riflessione...ed è verissimo...a volte basta davvero poco per andare oltre, per VEDERE chi e cosa siamo, chi e cosa abbiamo proprio sotto il nostro naso...
Penso che per guardare veramente si debba praticare una buona dose di compassione.
Non sempre è possibile esercitarla. Non sempre si riesce davvero a calarsi nei panni altrui per "sentire".
A volte proprio perchè si è troppo presi dal guardare noi stessi, le gabbie in cui ci autocacciamo (faccio mea culpa ;-))
Io ci provo, comunque. A vedere a vedermi. A volte viene fuori qualcosa di buono, a volte no.
Bella riflessione come sempre Tina.
P.s. Ho come questa scomoda sensazione di aver parlato troppo, di aver mostrato il lato debole e che non sia stato compreso. Forse ho guardato troppo solo la punta del mio naso!
io sono brava con gli stati d'animo. Nei giudizi dei tirocini la parola "molto empatica" troneggiava..
Però c'è un ma...se io sono lì e hai bisogno di aiuto io ci sono, mi faccio in quattro...però, quando non hai più bisogno ritorno alla mia tana da lupo solitario.
Indole molto strana, ma nei rapporti "stretti" sono pessima, ne ho davvero pochi.
Ma quei pochi sono rapporti che durano dall'infanzia, ragazze con cui ci siamo tirate i capelli...in com penso nel paesino di 3000 anime saluto anche solo se c'è lo yorkshire della signora fuori, e sento che la signora muove una sedia ed è lì...insomma io, come nella realtà sono ipermetrope da un occhio.. e miope dall'altro...
In conclusione,io la signora con lo yorkshire non so neanche come si chiama...
Forse molte cose non derivano da un pensiero che ci porta a non vedere, ma piuttosto sono le esperienze e le cose fatte di corsa..volere a tutti i costi avere qualcosa , essere qualcuno...
Col risultato che viviamo in un mondo ormai di nessuno...
scusa il mio essere logorroica, ma grazie per questo post.
Finalmentemamma, è vero che ci si perde dietro a cose importanti o meno e a volte si sottovalutano le piccolezze che potrebbero arricchire la nostra vita e quella degli altri!
n. forse siamo così abituate a quel buono intorno, a queste vite tutto sommato facili - si può dire? non voglio sminuirle, ma non siamo in guerra, non patiamo la fame, ecco cose così - e ci perdiamo quello che potremmo fare per renderle... radiose!
pink, ci basta aprire gli occhi!!!! ^__^
owl, il richio di aprire gli occhi è vedere cose che potrebbero non piacerci. che siano la punta del nostro naso o questioni mondiali, noi possiamo smuovere tante cose in tutti gli ambiti. sta a noi. non avere paura di dire troppo, sai, dici cose belle davvero!
mammadifretta, ma quali scuse, anzi grazie. devi chiedere allo yorkshire come si chiama la sua padrona :) e iniziare a salutare anche lei!!! siamo davvero in un mondo che non è + di nessuno. forse è il caso che ce ne riprendiamo almeno 1 pezzetto?
Ciao, sono arrivata qui tramite Owl, è bellissimo e (purtroppo) vero quello che scrivi, noi non vediamo nè gli altri, se non superficialmente, nè noi stessi...corriamo corriamo (ma dove?) ci facciamo prendere da mille impegni (tutti necessari?) per non fermarci a pensare, perché non ne siamo capaci e forse perché ci spaventa quello che potremmo o non potremmo trovare...
Grazie per questa riflessione..
si , si la salutoo sempre la signora..anziana, con un bel dietro e che ama sedersi al sole..ma poi le ho comprato pure le sigarette..è che cosa le devo chiedere?? come ti chiami??? imbazzanteeeeee :=)
mammadifretta sì, vai dalla signora anzianotta e dille uè bbella, ma come ti chiami, così la prossima volta saluto la palla di pelo e pure te? :D
ciao ladeakalì, benvenuta ^__^ è sempre un piacere conoscere le amiche di owl, è troppo una brava ragazza! :D
forse è vero che abbiamo paura che possa non piacerci quello che vediamo, e allora ci costruiamo un sacco di impegni che ci impediscano di accorgerci di quello che abbiamo. che spreco!!
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