Certe cose non cambiano mai.
Altre, per fortuna, sì.

martedì 29 novembre 2011

La nonnite.

La Tina c'è.
Con la mente e con il cuore passa da qui spesso, ma le dita non scrivono molto, pensando che comunque di grandi news da dare non ce ne sono e allora tanto vale tacere.

In realtà, qualcosa sta cambiando.

E' qualcosa di impercettibile, di piccolo, ma che fa un po' ghignare.

La Tina ha deciso che se non può uscire causa ginocchia farlocche, non deve fare sforzi eccetera, ne approfitterà per terminare la trasformazione in Nonna dell'Anno 2011, e deve sbrigarsi che il tempo scorre ed è rimasto solo un mese per aggiudicarselo.

E così lei, impavida, s'è chiesta: cosa succede fra un mese?
Ah sì, pare che sia Natale.
E allora che cosa possiamo fare per rallegrarci un po' i pensieri?
Iniziamo a pensare ai regali da fare!
Ovvio che a stare in casa non è che i negozi ti vengano a trovare, ma noi abbiamo la soluzione.
Oh, se ce l'abbiamo.

La Tina ha preso un grosso sacchetto di gomitoli di lana, un bell'uncinetto - ve l'avevo detto che il premio Nonna dell'Anno è suo, ormai, ritiratevi pure che non c'è concorrenza! - e ha incominciato a fare manicotti.



Carini, semplici, caldi e comodi.

Et voilà, un piccolo passo per l'umanità, un grosso passo per la Tina che si mette a fare qualcosa per non sbattere la testa al muro e concentrarsi sui pensieri negativi.

Nonna, sei fiera di me?

martedì 22 novembre 2011

Vorrei, ma non posso.

Ieri la Tina si è affacciata timidamente a blogger, ha scritto un commento al post di un'amica che è stato gaiamente spernacchiato - sorry, we're having problems posting your comment.... - e quando ha aperto il suo blog lui l'ha fissata con sguardo vacuo: che vuoi? chi sei? ma poi, perchè?

E lei se n'è andata sparolacciando, non era giornata.

Oggi? Vediamo se ce la si fa.

Sono giornate di pensieri a volte sciocchi a volte intensi. Da 4 settimane, ormai, la Tina sta atterrata con questo caos alle ginocchia che non si capisca cosa sia. Dopo aver visto medico generico, ortopedico, fisioterapista e reumatologo, e dopo aver fatto lastre e analisi del sangue e in attesa della risonanza ad entrambe le ginocchia, ancora siamo lì a giocarcela a dadi tipo "potrebbe essere questo..." "ma potrebbe anche essere quell'altro, perchè no!"
Giri la ruota e compri una vocale?


Nel frattempo, la Tina se si muove lacrima, si sta foderando la pancia di pastiglie e un paio di medici hanno iniziato a parlare di cortisone, che non s'è manco capito se vada ingerito, spalmato o iniettato.
L'umore sta raggiungendo picchi da far spavento ad un orco col ciclo in ritardo.

Ora, la Tina sa che nessuno ha bisogno - nè particolare voglia - di essere ammorbato dalle notizie di cattiva salute altrui.
E' che quando si sta così, non c'è molto d'altro.

Si sta un po' così,


a girellare quieti nella boccia rotonda, sentendosi abbastanza senza senso e con ben poche prospettive.


Oh, senza volerla fare tragica, la Tina lo sa che è una situazione temporanea. Sa che nella peggiore delle ipotesi potrebbe trattarsi di un difetto da correggere con una piccola operazione chirurgica - ad entrambe le ginocchia.... sigh - ma vogliamo pensare che questa sia la peggiorissima ipotesi.

Ha solo un po' di malinconia, forse è un vago senso di solitudine o di abbandono dal mondo.
In ogni caso, vorrebbe sentirsi più energica, più stimolata e stimolante. Ma da qualche giorno va così.

lunedì 14 novembre 2011

Caro dottore.

Gentile dottore,
io lo so che lei di secondo nome fa "indoratore di pillole" e apprezzo la sua indole scherzosa e sdrammatizzante nei confronti delle mie grane.

MIE, sottolineo che sono le mie grane.

Sono mie anche le ginocchia che lei ha visitato, e per cui ha dato una diagnosi che non riesco manco a leggere sul foglietto - ma voi medici fate il corso apposta di scrittura incomprensibile? - e soprattutto sono mie anche le piccole attività consigliate a fine foglietto, sempre nella stessa calligrafia da non-serve-che-tu-legga-quello-che-c'è-scritto, anzi-sì-ti-servirebbe-mannaggia, peccato-che-ormai-l'ho-scritto-e-tu-non-ci-capirai-nulla.

Quando li ha scritti, con tono meditabono, mi ha detto "mi raccomando di farli quotidianamente, cara, non sono difficili e portano via una ventina di minuti al giorno" e mentre lo diceva annuiva per convincere forse se stesso, forse me.
E a mano a mano che lei scriveva io la guardavo, e leggevo le sue istruzioni, e inarcavo le sopracciglia finché non mi si sono mimetizzate fra le radici dei capelli.
No perché qui qualcuno si sta pigliando in giro.

Gli esercizi, semplici semplici, sono 2.
Il primo è di rafforzamento e il secondo di stretching.
20' ciascuno, e tenendo conto che le mie ginocchia hanno deciso insieme di dare forfait, la somma del tempo da dedicarci è presto fatta:
20' primo esercizio per 2 ginocchia, 40'
20' secondo esercizio per 2 ginocchia, altri 40'
il totale è 1 ora e 20', dottò.

Non una ventina di minuti al giorno.
Ah, ma ci siamo anche raccomandati di farli 2 volte al giorno, il che significa che l'ora e 20' diventa 2 ore e 40'.


Non mi da noia, dottore, intendiamoci.
Anche se fanno male e tirano mentre li faccio, la speranza è che alla lunga servano a rinforzare e lavorare meglio, a tornare a camminare senza fare le smorfie se devo fare 2 gradini.
Ma, e non è un ma da poco, non mi piace essere trattata da pirla.


venerdì 11 novembre 2011

Blogging day: 2eurox10leggi


L'iniziativa è, per fortuna, già nota, e non serve certo la spiegazione della Tina in merito. Trovate quello che desiderate sapere, sul come e perchè sia nata, qui

L'importanza di questa cosa non sta solo nella presa di coscienza di tante donne, giovani e meno giovani, imprenditrici di successo o mamme a tempo pieno, impiegate o top manager, precarie o disoccupate; sta anche nel momento che stiamo vivendo, affacciandoci ad un cambiamento epocale della nostra storia politica che, si spera, possa concludere una fase di cui in tante ci siamo vergognate, per cui ci siamo lamentate e abbiamo protestato, più o meno pubblicamente.

Noi possiamo agire. Noi. Non loro, non gli altri. NOI.

E allora, se sta a noi dire ciò che pensiamo, facciamolo.
Creiamolo il circolo virtuoso del cambiamento, facciamo sentire ciò che vogliamo.

Queste le richieste: 

1. Legge per il congedo obbligatorio condiviso. Introduzione del concetto di paternità obbligatoria.

2. Legge per la maternità universale. Ovvero ogni donna che sceglie di diventare madre, sia essa single, sposata, lavoratrice dipendente o precaria, deve aver diritto al sussidio di maternità.

3. Legge per la realizzazione di una reale democrazia paritaria. Una legge elettorale che, come quella campana, preveda la doppia preferenza di genere e una presenza al 50 per cento nelle liste.

4. Legge contro le dimissioni in bianco e incentivi per una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro e delle professioni. Obiettivo: la parità ovunque, anche nei salari.

5. Educazione sessuale e di identità di genere fin dalla scuola primaria su modello di quelle danesi. Istituzione di una Commissione che vigili sull'uso dell'immagine femminile nel mondo dei media.

6. Legge contro la violenza sessuale sul modello spagnolo. Si parte dall'educazione fino alla tutela dei e nei centri di accoglienza delle vittime, all'assistenza legale, alla punizione e recupero di chi opera violenza.

7. Leggi per il finanziamento della costruzione di asili nido di piccole dimensioni ma diffusi sul territorio, e per i tempi pieni di qualità nelle scuole primaria e secondaria di primo grado.

8. Legge che deliberi reali sostegni a tutte le tipologie di nuclei familiari con figli o con anziani a carico. Rivedere anche la legge sulle pensioni di reversibilità che ha danneggiato soprattutto le donne.

9. Una legge sul futuro. Provvedimenti per dare maggiore autonomia, anche economica ai giovani e alle giovani. Sulla proposta di Martine Aubry, finanziare il merito e la realizzazione in tutti i campi: dalla cultura all'industria.

10. Promuovere a tutti i livelli istituzionali, dai Comuni allo Stato Centrale, il Bilancio di Genere, che consente di ripartire in modo equo e più controllato le risorse a disposizione.

martedì 8 novembre 2011

Pessime notti

Inizia così.
Passi una nottata infima per via del dolore alle ginocchia, poi pensi che ormai è quasi 2 settimane che ti imbottisci mattina e sera - la prima settimana anche dopo pranzo... - di antinfiammatori e hanno funzionato come se fossero caramelle mou, anzi il dolore continua a crescere.
Oltretutto, non solo non fanno passare il male, ma ti stanno anche dando dolori assurdi alla schiena, probabilmente ai reni, quindi al danno si aggiunge la beffa. 
Qualcosa non va.
Poi ti ricordi che fra 2 giorni ritiri le lastre in ospedale, e ti segni di prenotare un appuntamento dal dottore per farti dire subito se sono conclusive e indicano il problema o no, nel qual caso è meglio prenotare una risonanza - che facciamo, ci neghiamo la risonanza? Quando mai!

Causa pessima nottata, appena sveglia la Tina si scanna al telefono con una persona cara, iniziando a urlare le sue ragioni e zittendo l'altra perchè lei sì che ha capito tutto, e quindi mondo sta' zitto e prendi appunti.
Il tutto prima ancora di aver bevuto la prima tazza di tè della giornata.
Quando si dice "il mattino ha l'oro in bocca"!
Tanto per continuare con gioia, la Tina ha un tremolìo alla palpebra per mezza giornata, segno indubbio che il nervoso sta raggiungendo i livelli di guardia.
Quasi quasi inizia a pensare che il ruolo da schizoide con tanto di tic nervosi sia quasi adatto a lei.

Che ci si aspetta uno dopo una nottata così?
Che la notte successiva sia tutto un sogno poetico e rilassante, di recupero; che scorra sul velluto.
Invece, a mezzanotte e qualcosa la Tina spegne saggiamente la luce, mica tira le 2 a guardare i film come la sera prima, no no! Si rilassa. Pensa cose positive.
Dopo 1 ora e passa, è ancora così




a fissare il buio con sguardo allampanato mentre il sonno le fa ciao ciao con la manina e lei cerca di acchiapparlo con la retina per le farfalle.
Non funziona, tanto per la cronaca.


Oggi, la Tina deve fare la cura del silenzio. Deve concentrarsi sul trovare motivi di calma interiore e di pace, altrimenti l'eventualità di sclerare del tutto è molto probabile.
Mentre cerca di capire i motivi per cui sta così - non le sono chiarissimi, ma un paio le sembrano degni di nota - e respira lungo e profondo, si spalma la cremina fatta di occhi di drago albino sulle ginocchia con gesti lenti.
Per la cronaca, non sta funzionando manco quella.

mercoledì 2 novembre 2011

Tinallegra.

- Dottore, buongiorno.
- Oh Tina, quanto tempo. Come andiamo?

Accanto al dottore c'è una giovane apprendista, che segue passo passo quello che lui dice e fa.

- Tutto a posto, grazie. Ok, non proprio, ho tipo questo dolorino alle ginocchia, tutte e due ma di più il destro, mi fa male a camminare e ho l'impressione sgradevole che mi ceda la gamba...
- Ok, vediamo.

E vediamo.
La Tina resta ginnica in calzini a losanghe e culotte di Snoopy. Sì dottore, è Snoopy, grazie per averlo notato. E' proprio la sua faccia quella sulla mia chiappa, sissì.
Comunque, inizia il simpatico teatrino del ginocchio.

- Tina, visto che sei qui in mutande per noi - oibò - ti sfrutto per far vedere alla giovane assistente tutte le manovre da fare in un caso simile.

Prego, accomodatevi.
Quindi, i riflessi sono a postissimo, visto che stavo per tirarle un calcio in faccia appena toccata dal martelletto, vero dottore? Bene.
Spinga pure i piedi prima a destra e poi a sinistra, tiri la gamba, sì ma certo che mi metto a sedere, e poi in piedi, e poi stesa sul lettino a pancia in giù. Lei mi strapazzi pure di coccole che tanto io non ho male, anche se lei ci prova a farmene - da fastidio se premo qui? E se premo più forte? Sicura? Sì signò, sono sicura, ma fra un po' mi lascia il livido.

Va bene Tina, rivestiti.
Facciamo così, un antinfiammatorio per un po' di giorni, ma di quello tosto neh, mica 'sta bagatella che ti prendevi te. Poi una cremina da spalmare due volte al giorno, va bene?
E poi facciamo una bella lastra ad entrambe le ginocchia, che non ci dirà nulla perchè il problema non è osseo - ma che minchia la faccio a fare allora! - ma noi vogliamo essere sicuri, e poi faremo una risonanza magnetica. Anvedi che bello.
Eccerto. Intanto andiamo a fare shopping in farmacia, evviva!

La suddetta cremina deve contenere cristalli del pleistocene e diamanti polverizzati, estratto di fata turchina e capelli del pirata Barbanera, visto il costo.
La lastra è stata prenotata e verrà fatta, anche qui, direttamente da Papa Giovanni XXIII. Ah è morto? Ah davvero? No, non ci possono essere altri motivi per pagarla tanto, suvvìa.

Comunque, la Tina si sente acutamente un mix fra lui



e lei


Chi per la sonnolenza e l'onnipresente copertina sulle gambe, in perfetto stile novantenne tonica; chi per la camminata sbilenca con trascinamento della gamba senza piegare il ginocchio dolorante.

Corpo di mille balene, che donna!!
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