Certe cose non cambiano mai.
Altre, per fortuna, sì.

giovedì 28 luglio 2011

Fatti una domanda

La mente è affollata di domande, come il parcheggio del centro commerciale a 2 giorni da natale.
E come nella miglior tradizione, oltre a tutte le idee già parcheggiate e sistemate nei loro angolini comodi o meno, ce ne sono alcune che invece girano lente fra quelle accatastate cercando un posto per piazzarsi, staccare la spina e farsi il meritato pisolino.

Ma finchè non trovano pace mi scompigliano tutto lo spazio fra le orecchie e sono un po' moleste.

come volevasi dimostrare...

Per esempio.

. quanto mette in difficoltà sentirsi chiedere "ma sarai ancora qui fra 3 mesi/quest'inverno/per natale/il giorno del mio compleanno?" Ma come posso saperlo, se non so manco dove ho la testa e dove il resto?

. perchè ci sono persone che sentono l'obbligo di rendersi disponibili a parole - oh adesso che sei qui sì che ci vedremo spesso, saremo sempre insieme, ci sono tante e tali cose che voglio fare con te! - salvo poi essere sempre super impegnate, non rispondere alle chiamate, o rimandare sempre? Che bisogno c'è di fare la messinscena dell'amicone, è solo per il gusto di farla?

. come mai viene in mente di chiamare certi amici solo a orari improponibili?? Da mezzanotte in poi la mente è un turbinìo di nomi e facce che vorrei sentire, di cui vorrei avere notizie, e ovviamente la mattina dopo mi pare brutto rompere a chi c'ha da fare col risultato che non li chiamo...

. com'è che si fa così dannatamente in fretta ad abituarsi alla presenza di persone positive e belle che gironzolano nella tua vita, e quando queste si allontanano anche solo temporaneamente ti viene la nostalgia, ti senti un filo perso e parte quel malinconico "oh che voglia che c'ho di sentirlo/a!"

. ma anche, quanto fa piacere ricevere un sms che dice "stanotte ti ho sognato, mi manchi" e ritrovarsi a fare i sorrisoni leggendolo?

. perchè se ti fai un taglio sul dito ci sbatterai sopra altre 12 volte almeno, sempre sullo stesso punto, maledicendo la goffaggine e il calcolo delle probabilità che ti remano contro?

. quanta voglia si può avere di mettersi per strada in una delle giornate da bollino nero del traffico per andare a prendere lo zio amante dei libri e farsi con lui lunghe chiacchierate mentre lo si porta a casa, approfittando delle 2 ore di viaggio per aggiornarlo sulla propria opera e sulle sue evoluzioni?


... Poche risposte, tanti entusiasmi. Va bene così!

mercoledì 27 luglio 2011

Oh che bello.

Oooooh!
Finalmente qui!



Pillole di Tina, per riprendere con calma.


. dopo giorni di semireclusione ieri si è concessa una giornatona di parco con il cuginetto, unico bambino che a 3 anni va in panico se giocando si sporca le scarpe di fango - gioia, è fango, che ti frega? dai su, andiamo sull'altalena.... No Tina, pulissi, pulissi prima le scappe di ppaidemmen (santo subito spiderman). Ma gioia, sono sporche sotto, santa pace, grattale sull'erba!

. stamane è stata svegliata da una simpatica coppia di sognori venuta a casa per sistemare le finestre. I suddetti signori sono al momento impegnati in scartavetramenti, pulizia, pittura degli infissi. Bravi loro, eh, ma... Alle 8? Cioè, dai, scherziamo?

.  la Tina si è data selvaggiamente, negli ultimi giorni, agli anime giapponesi. E' tutta immersa nelle storie epiche di maghi e principi, e cyborg futuristici e ragazze coraggiose che sfidano i draghi e quell'atmosfera così giappo che tanto le piace. Adora il maestro Miyazaki e non smetterebbe mai di guardarlo. E come sempre, finchè non ha finito tutti quelli che ha non si schioda

. potrebbe, e dico potrebbe, aver trovato il titolo al libro. Ecco, potrebbe. Cioè, ha un paio di idee, insomma. Che poi, se siano quelle giuste o no è da vedere.... Magari evolvono...  Magari Allegra ha qualche cosa da ridire!
Meglio andarglielo a chiedere....

venerdì 22 luglio 2011

Avete raggiunto la segreteria telefonica..

..della Tina. Sono al momento assente, siete pregati di lasciare un messaggio (molto apprezzato, n.d.r.) e vi risponderò non appena possibile.



Il blog manca, quando si è lontani. Se succede qualcosa di buffo o di strano si pensa ah, potrei postarci su, quella persona apprezzerebbe, e posso immaginare cosa mi risponderebbe quell'altra pure, ah ah.

E invece poi si sta lontani da qui qualche giorno e manca.
Perchè come diceva ieri Nina, la vita non è fatta più solo di quello che c'è fuori, ma anche qui dentro. E a volte gli scambi positivi e le cose belle che succedono qui ti danno una carica positiva e un sacco di spunti da mettere in pratica anche quando parli col fornaio, per dire.

E allora manca ancora di + non starci! Uffa.


Questa settimana di lavoro così estemporaneo è bella tosta. Mi ci voleva anche per svegliarmi un attimo, dopo mesi di inattività. E mi da un milione di spunti che rientreranno nel libro, e questo è superbello.

Ma non ce la si può fà a fà tutto. E io non ce la fò.
Ma un salutino, a chi blogga e leggo anche se non commento - sorry! - e a chi passa di qui ci tenevo a farlo.

P.S. potrei anche sottolineare il fatto che è 3 mesi esatti che ho fatto il botto con la macchina. E che in 3 mesi sembra cambiato... più o meno tutto. Ma che ci frega di ricordare le cose brutte? ;)

mercoledì 20 luglio 2011

I sassi grossi.

I sassi grossi.
Conoscete la storia dei sassi grossi?
No?
Se avete un minuto la Tina ve la racconta. Dai.

Un professore durante una lezione prese un grosso vaso di vetro e lo riempì di pietre grandi come un pugno. Arrivato al bordo disse, è pieno? I suoi studenti risposero di sì. Lui sorrise, prese un sacchetto di ghiaia e iniziò a far cadere i sassolini fra le pietre grandi. Arrivato al bordo chiese, è pieno? E gli stuendi, ora sì! Al che lui prese un sacchetto di sabbia, e scuotendo il vaso la fece scivolare tutta fra le fessure lasciate vuote dai sassi. E adesso? Adesso è pieno, prof.


Cosa insegna questa storiella? Che se non vengono messi prima i sassi grossi nel vaso, questi non ci entreranno mai. Se facciamo un fondo di ghiaia e sabbia i sassi non riusciremo a farli entrare manco con le bombe. Le cose piccole devono modellarsi intorno a quelle grandi.

Cosa siano i sassi grandi ognuno lo decide per sè. La famiglia? La carriera? Trovare l'uomo/la donna dei sogni? Diventare un astronauta? Aprire un allevamento di triceratopi?
Ad ognuno il suo.
Possono evolvere e sono squisitamente personali. 

La Tina oggi si concentra sui primi che le vengono in mente.
Evvai.

. la proposta di collaborare per una settimana con amici che gestiscono un agriturismo, un posto meraviglioso immerso nelle colline di ulivi. Per lei che da quasi 3 mesi è a casa a capire cosa vuole dalla vita, l'idea di mettersi anche solo un po' in gioco in una cosa che non ha mai fatto è stimolante e ispirante

. scrivere la sinossi del suo libro, ovvero rivederla e scrivere la presentazione da inviare, un giorno, con calma, dopo aver bevuto una bottiglia intera di cognac, a qualche editore. forse.

. programmare il pic nic in montagna con l'amicodelcuore che sarà in zona a breve. Ha mille cose di cui parlare con lui, e vuole farlo con tutta la calma e il tempo e la gioia possibili. Deve celebrarci grosse vittorie insieme.


Se avete voglia, per voi stessi, pensate ai vostri sassi grossi. Pensate alle cose più importanti, che siano i figli o trovare le scarpe da abbinare al vestito giallo limone.
Ogni desiderio espresso è una possibilità di realizzarlo.








P.S. a proposito della storiella dei sassi, pare che alla fine il prof prese una bottiglia di birra e la versò nel vaso, coprendo sassi, ghiaia e sabbia, esclamando: non importa quanto sia piena la vostra vita, c'è sempre spazio per una birra!

lunedì 18 luglio 2011

Il giusto peso.

E' sciocco, forse, ma a volte la Tina vorrebbe che ogni persona fosse dotata di simpatiche e utilissime bilancine mentali per calcolare il peso delle parole.

Appoggiate sotto la lingua, così che la gente possa sentire la sostanza di quello che le esce dalla bocca e capire che certe frecciate è meglio non lanciarle, ché non servono a chi le dice né a chi le sente.


Perchè c'è tanta fretta di parlare? Perchè il bisogno di dire le cose è così forte, anche (soprattutto?) quando queste dovrebbero essere pensate con attenzione, scelte con cura, dette con amore?

Una frase molto bella recita: "dovremmo dire solo parole dolci, perchè un giorno potremmo essere costretti a rimangiarcele". La Tina con la sua linguaccia si è trovata a dover ributtare giù metri e metri di parole cattive, acide.
E non che consoli in alcun modo, ma nota sempre più di non essere la sola.

La noncuranza con cui vengono espresse certe cose è... abbastanza triste, decisamente scoraggiante. C'è un senso di inutilità a combattere questa noncuranza, perchè si lotta contro qualcosa che comunque non importa, almeno agli occhi di chi parla tanto ma pensa poco.

La cosa migliore sarebbe potersi tappare le orecchie con le mani, chiudere il cervello con una saracinesca, escludere le voci di chi sente il bisogno irrefrenabile di esprimersi senza pensare al peso che avranno le parole su chi dovrà ascoltarle. Perchè comunicare non è un'azione a senso unico, anzi, è fatta quasi più da chi ascolta che da chi parla.

Quando a (mal)parlare è una persona lontana, sconosciuta o quasi, si può abbandonare il discorso senza troppe remore. Ma a volte non si può, perchè certe parole arrivano da persone troppo vicine per poterle schivare. Ognuno reagisce come è capace, chi si richiude in se stesso senza dare spiegazioni, chi si arrabbia, chi illustra il motivo per cui è rimasto male, chi pretende scuse.

La Tina sbatte la porta, mentalmente, e si richiude nella sua cameretta con Allegra.

venerdì 15 luglio 2011

Let's make a wish!

La Tina segue il consiglio della preziosa Owl che parla con grazia e saggezza di esprimere desideri.
La Tina i desideri li cova dentro come uova preziose da cui ogni tanto nasce qualche pulcino un po' spiumato, che deve crescere e diventare forte. A volte forse ci si siede sopra con un po' troppa enfasi e i desideri le si schiacciano sotto il sedere.
Forse sono quelli a cui non s'è dedicata con abbastanza impegno...

Piccolo excursus: ma quanto è meraviglioso che persone conosciute quasi per caso, che incontri e leggi e con cui parli e ridi e ti confronti possano ispirare tanto e farti venire certe idee? Grazie Owl!


E rieccoci. Parlavamo di esprimere desideri, quindi.


Piccoli? Grandi? Sconfinati?
Coi desideri non si dovrebbe essere mai avari. Che motivo abbiamo di limitarci? Tanto sta a noi realizzarli, in parte, e per quello che riguarda la fortuna, il destino, le occasioni, beh la Tina crede che queste bussino + facilmente alla porta di chi sa ciò che vuole, e magari ha già messo qualche buona causa per ottenere quell'effetto.


Il desiderio della Tina ora riguarda... beh, il suo libro. Scriverlo, goderne mentre lo fa e vederlo finito. Completare la storia che ha in mente continuando ad amarla così.
E' un desiderio... ovvio? Sciocco?

Beh, ieri un amico prezioso ha fornito un incentivo in più. Ola e applauso e inchini all'amico prezioso.
Lui vive a Londra. Città che la Tina ama, adora, che sogna e che la ispira in tante cose.

Lui: perchè non vieni a trovarmi?
Lei: beloved, la mia natura crepuscolare non è fatta per venire a Londra in estate, sai, i turisti in ogni dove, italiani ovunque, nonnò, si potrebbe fare in autunno..
Lui: e vieni in autinno, ti aspetto!
Lei: oh dear, grazie! Certo sarebbe davvero bello venire su sapendo di aver finito il libro....
Lui: e scrivilo, hai un paio di mesi, finiscilo entro l'autunno, così poi sarà il mio regalo per il tuo successo!
Lei: sono commossa! Allora io vengo su in autunno e il libro sarà finito!

Lucciconi.

La Tina pensa agli amici stupendi che sono vicini anche a millemila chilometri e la ispirano e la incoraggiano e l'aiutano a realizzare i suoi sogni. E un viaggio a Londra, nella sua Londra, può essere molto stimolante per portarli avanti!!!

Allora... la Tina l'ha espresso! Certo per i momenti sudoku sarebbe tanto apprezzato l'incoraggiamento che già le date qui ^__^ ....

Questa è dedicata a tutti...

mercoledì 13 luglio 2011

E' permesso?

Hm. Pronto? Prova.

Posso entrare? C'è qualcuno?


Oh, buongiorno! Ciao, ciao a tutti.
Mi chiamo Allegra, sono... Sono la protagonista del libro che sta scrivendo la sciroccata che posta qui in genere. Ecco.

Oh è un piacere conoscervi! Io non sono passata prima perchè a dire il vero la sciroccata non m'ha mai invitato. Magari pensava che non mi interessasse, magari non voleva fare lamaestrina rompiballe tipo passa di qui Allegra e saluta, sussù, presentati!

Però siccome io sono curiosa e mi piace conoscere posti e persone nuove sono passata, anche senza l'invito in carta bollata.

Magari ecco, evito di fare la presentazione proprio ufficiale da circolo degli alcolisti anonimi, ciao sono Allegra e non bevo da tot giorni.

Magari vi dico qualcosa di me? Dai.
Mi piacciono.... i bigliettini in cui scrivo le cose da fare e quelle che vorrei, le persone che non hanno fretta di consolarti quando stai male perchè ti stanno ascoltando, i miei fratelli che sono dei fichi spaziali.
Mi stanno sulle balle le persone che non dicono mai le parolacce, quelli che ti dicono "ma non puoi avere paura dei cani" perchè se mi fanno paura è così e basta, cacchio, e odio quando il tipo con cui sto lascia il cassetto del comodino aperto e io ci sbatto contro al mattino presto.

Sono polemica, ma mi piace ridere. E sono anche abbastanza critica su un sacco di cose, ma i miei fratelli dicono che è una questione di età... e di imbecillità, vabbè, quello è scontato. Loro mi dicono un sacco di cose e mi chiamano puzzola, di solito, e mi piace un sacco.

Oh, mi piace tantissimo quando la sciroccata scrive. Perchè racconta di me e di quello che succede, e mentre lo racconta lo crea e gli dà la forma che ci piace, e se non piace a me lei se ne accorge!, davvero, sembra scema ma no!, se ne accorge e poi lo cambia. Diciamo che fra me e lei ci dividiamo un po' il comando, ma lei in questi giorni di canicola scrive pochino..
Beh un po' la capisco, neh. Il computer butta caldo, in camera non si muove un filo d'aria a pagarlo, e i pensieri sono tutti appiccicosotti e sudati nello spazio ristretto della testa. Però, a me manca quando non scrive. Mi dispiace perchè vedo la storia che le esplode dentro e si dipana da un'idea abbozzata a una scena precisa, e lei accumula idee che se non mette sulla carta... Beh, sulla carta per modo di dire, sullo schermo... Se le scorderà? Non credo, eh, perchè io la punzecchio dentro un sacco. La stuzzico, le faccio venire in mente che potrei incontrare quella persona e potrei innamorarmi follemente di quell'altra, mi piacerebbe fare quella cosa cosa lì e non si azzardi a farmi rivedere il mio ex perchè mi rifiuto. Ecco.

E così andiamo avanti un po' a tira e molla perchè alla fine ogni volta che ci vediamo è una sorpresa per entrambe. Devo confessarlo, sono felice che lei scriva di me. Sono felice che mi descriva come sono, che abbia voglia di raccontare la mia vita.

Poi a volte si scoraggia, si prende male, fa un po' la piangina tipo ma se non piacesse a nessuno, e se lo trovassero scemo, e se... e se.... A me fa un po' rabbia, vabbè, come se la mia vita potesse essere una roba così poco attraente! Ma un po' la capisco, lei non mette mica in dubbio che io sia una persona interessante, lei si scorna sulla paura di non essere in grado di raccontarmi bene. Mi spiace, ma so che non smetterà di scrivere perchè io sono troppo viva per lei.

E alla fine abbiamo un sogno tutte e due, di vedere concludersi la storia, di vedere come va a finire. Ché il finale lo intuiamo, ecco, però ci sono mille modi per raccontarlo e noi vogliamo trovare il migliore.

E' stato bello passare di qui..... Magari mi rifaccio viva, eh!

lunedì 11 luglio 2011

La notte è un girarrosto..

Ieri sera la Tina è andata ad una cena dove ha incontrato gente che non vedeva da millemila anni, ha chiacchierato e riso e mangiato tanti piatti che venivano prontamente riempiti da volenterose signore.

Si è lanciata con un carpiato da medaglia sul buffet dei dolci - la sola parola buffetdeidolci aumenta il girovita di circa 12 cm - e ha bevuto buon vino, non tanto dovendo guidare per strade di campagna.


Ieri sera è tornata a casa sentendosi un po' accaldata dalla mangiata pesantuccia, specie per una cena, e dalla temperatura similtropicale. Ha passato una nottataccia infame, girandosi come un pollo sullo spiedo alla ricerca dell'angolino di letto che avesse ancora lenzuola semifresche, o quanto meno non appiccicaticce e stazzonate.


Ma stamattina, svegliandosi poco dopo le 7, la Tina è andata a perdersi per quasi 2 ore di camminata in mezzo alla natura, girando per strade conosciute e prendendo sentierini sassosi a caso che si inerpicavano fra campi di spighe, girasoli e altre erbe non meglio identificate.


Siccome l'unico momento della giornata in cui il caldo non le sbudina il cervello sono le prime ore del mattino, da oggi - mica da domani, neh, da oggi! - queste saranno utilizzate per fare un po' di moto, apprezzare l'aria fresca che va rapidamente scaldandosi e sentire un po' di piacevole venticello dopo la nottata.

Ovviamente, ca va sans dire, al momento le ginocchia sono molli come la pasta da pizza cruda e i polpacci urlano minacciando ammutinamento se si dovesse ripetere l'esperimento. Bisognerà convincerli della necessità di questa cosa.

D'altro canto, come le faceva notare un amico, la Tina ha la fortuna di vivere in una terra che sembra la Contea degli Hobbit nel Signore degli Anelli, ondulata e verde e bella. Non approfittarne sarebbe un peccato!

Però, visto l'orario, si potrebbe organizzare una sessione di pisolino post-passeggiata.
Che chiavica di donna....

venerdì 8 luglio 2011

Metti caso.

Nel corso della vita si incontra di tutto un po'.
Parlando di uomini il range varia dal tipo "mi zerbino per te, solo per vedere la luce dei tuoi occhi" al "hei tu donna, vieni qui e portami una birra, sennò che senso c'ha che t'avvicini".
Per capirci, non mi prendete alla lettera.

Però un po' è così.
Non tutti gli uomini incontrati ti amano. O ci tengono a te. O se ne sbattono come se tu fossi intercambiabile. O ti terrebbero la mano oltre a fare con te un sacco di altre carinissime cose. O ti usano come riempitivo.
Io ne ho incontrati di tutti i tipi. Mica voglio millantare millemila avventure, mi è semplicemente capitato di conoscere tante persone diverse.

Col tempo e l'esperienza impari a schivare quelli più malmostosi/cattivi/depressi/arroganti/problematici come se fossero bombe a mano senza sicura, e tenti, dico tenti eh, di avvicinare quelli più interessanti/simpatici/ricchi di cultura/ironici/sdrammatizzatori di professione.

Ora, il semplice fatto che io sia single potrebbe far intuire che non sono proprio un asso nella nobile arte del creiamo una relazione.

Io, a scanzare i tipi malconci, sono sempre stata una chiavica.
Hei, c'è un depresso cronico a ore 10, vestito solo di nero e con l'umore di un'ameba in punto di morte, accipicchia.
E' MIO! E' MIO! NON SPINGETE, LO PRENDO IO, GRAZIE!

Hei, laggiù vedo le impronte chiarissime di uno incapace di lasciarsi andare, spaventato da un rapporto serio e desideroso solo di passare il proprio tempo libero in compagnia di qualcuno, brrr.
VIA DALLA SUA SCIA, DEVO RINCORRERLO E CATTURARLO E FARLO MIO, EVVIVA!!

Hei.... C'è un pirla!
HO VINTOOOOOO!

D'altro canto, mi sono mancate le storie lunghe abbastanza da concludersi con "e vissero felici e contenti" e davanti ai tipi che dopo una breve frequentazione se ne uscivano con "mi farebbe piacere tu conoscessi i miei" o "perchè non andiamo a visitare il Kazakistan insieme" partivano le sudarelle, i tremori e il bisogno impellente di fuga.

Ecco. Ora, ipotizziamo questa situazione. Ti trovi a poter uscire, la stessa sera, con 2 persone diverse.

Uno è attraente, belloccio e consapevole di esserlo, ha sempre avuto un certo ascendente diciamo fisico su di te, si circonda di tizie modello-velina e sembra interessato a portarti in una serata con suoi amici, anche se non si capisce se perchè voglia che tu ci sia, o ascolti un certo tipo di musica, o abbia bisogno di fare numero. Ti dici che quasi certamente ci sarà anche l'ultima modello-velina ma non sei sicura, e d'altro canto... Non si sa cosa possa venir fuori da certe serate, e ti andrebbe di "rischiare" anche se c'è l'eventualità di non volerlo notare mentre si fa la suddetta m-v.

L'altro è chiaramente interessato a te, anche se tu lo sei un po' meno a lui. E' presente, gentile e disponibile, è caruccio e sai che ci passi una serata divertente se ci esci, ridi e bevi birra, ti rilassi ed è come dire, di tutto riposo. Non prevedi grosse scossone emotive durante la serata, non essendo coinvolta da quel punto di vista.

Ora, secondo voi... chi vince?

mercoledì 6 luglio 2011

Appunti

Appunti mattutini sulla stesura del libro.


Io e uno dei personaggi del mio libro stiamo consultando un amico.
Dovete sapere che ci sono storie tutt'altro che facili da creare, ci sono punti in cui 2 righe scritte sulle pagine hanno dietro un sacco di pensieri e di elucubrazioni.

Prendete le parole "una vita scontenta, di ripicche e di frustrazioni".
Le ho lette in un libro pochi giorni fa.

Chi l'ha scritta dietro quelle poche parole ha messo un sacco di situazioni. Fatti piccoli e grandi che portano a dire che la vita vissuta da quella persona è stata scontenta. Poco soddisfacente, senza grandi gioie da ricordare.

Uscire a cena con un uomo che non paga il conto anche se ti ha invitato.

Non ricevere fiori dalla persona che stai frequentando, anche se è il tuo compleanno e tu pensavi di poterti aspettare un pensiero.

Il collega vicino di scrivania che si vendica di una pensata intelligente di cui s'è accennato al capo per scippare l'idea e prendersene il merito.

La vicina di casa che si ostina a far cadere briciole e spazzatura dal piano superiore sul balcone sporcando i panni stesi.




Per dire, dietro ad un'affermazione chi la scrive deve immaginare, anche se poi non le descriverà, le situazioni che portano ad affermare che sì, quella persona ha effettivamente avuto una vita scontenta, di ripicche e frustrazioni.

E pare semplice. Davvero. Pare.
Si attinge alla propria vita personale. Chi non l'ha avuto il collega stron un po' troppo rapido nel prendersi il merito di ogni idea intelligente partorita in ufficio?
Chi non ha avuto, specie cambiando casa con la frequenza di uno sfollato, l'esperienza di incontrare vicini di casa pessimi, che ascoltano la radio a palla alle 2 di notte o sporcano il palazzo lasciando il sacchetto dell'immondizia per un giorno e mezzo sul pianerottolo fuori dalla porta di casa propria?
Chi, santo cielo, chi non è uscito almeno una volta con un uomo o una donna davvero deludente?

Ecco.
Ovviamente poi, a meno che non si voglia scrivere la propria biografia, si evita di riportare cose troppo legate a se stessi, anche per evitare che chi lo legge e conosce l'autore possa dire "uh sì mi ricordo di quando usciva con quel tipo, un pirla veramente, aveva i capelli fatti a banana come elvis" che non sta mai bene.


Ma quando si deve scrivere di esperienze che non fanno parte del proprio bagaglio?
Un lancio in parapendio. La rincorsa con l'adrenalina che pompa nelle vene, il salto nel vuoto, l'aria che ti solleva caparbia e ti governa e il senso di euforia ubriaca che si impossessa di te?
Se non l'hai mai provato - proprio come chi lo sta descrivendo... - ti senti un po' perso fra le diverse sensazioni che possono nascere.
Che si fa allora?
Si chiede a chi ha provato certe cose, a chi le conosce, a chi può dire "io l'ho vissuta così" e si fa tesoro di cosa racconta.


Una volta che è un po' più chiaro quello che si vuole raccontare e come si vuole farlo, ci si rimette a scrivere. Ringraziando di cuore chi ha aiutato.



E comunque ha ragione Snoopy.

martedì 5 luglio 2011

Voglia di azzurro.

Giornate scure si susseguono qui. Il cielo lancia acquazzoni improvvisi, veloci e violenti, che hanno fretta di andarsene da qualche altra parte.

Nuvole grigie e basse vengono lasciate nelle retrovie e si muovono lentissimamente, prendendosi ore intere per far rivedere il colore del cielo.

Tramonti silenziosi e perplessi non lasciano filtrare la loro luce rossa e oro e violacea, e se ne scendono con indifferenza rimandando a un domani, forse migliore.


La Tina celebra il suo pezzetto di cielo azzurro con il blog.
Ecco, qui, nella terra delle bolle di sapone, c'è azzurro anche quando piove, come questa mattina, che ti risveglia col suo ticchettare pacifico sulla terra morbida e l'asfalto duro


Va bene lo stesso.
Tanto se l'azzurro ce l'hai dentro.....

lunedì 4 luglio 2011

E io che pensavo...

Succede che a volte ti guardi in faccia. Senza bisogno di indossare la maschera che ti fa più comodo, quella che agli altri potrebbe piacere di più.

Succede che inizi a pensare a com'è stata la tua vita negli ultimi anni soprattutto dal punto di vista affettivo, e ci fai su due conti.
Single da ennemila giorni, un sacco di serate passate NON in compagnia di un ipotetico compagno - quel NON non significa essere stati da soli. Significa che comunque un compagno non c'era, altra gente sì.

Un sacco di paranoie. Sono in grado di costruire una relazione, perchè altri sì e io no, allora sono io che non funziono, perchè quel mio ex di qualche lustro fa mi aveva detto che stare con me è come avere un lavoro a tempo pieno? Sono difficile, sono scontrosa, sono una bestia, diciamocelo.
Ma poi, mi serve 'st'uomo? Mi deve completare per forza un'altra persona? Bastare a se stessi mai, neh? 'zzarola.


Paranoie già viste, già sentite, anche già lette, probabilmente. Mi scuso.


E quindi.
E quindi se poi ti capita vicino una persona che sembra restare folgorata da te, da quello che dici, da come lo racconti, che ti cerca per passeggiare insieme mentre parlate, che ti chiama per sapere che fai nel pomeriggio e perchè no, anche la sera, che accenna a cose future da fare insieme, che è rassicurante, gentile, disponibile, simpatica, affettuosa, che ti presenta i suoi amici e davanti a loro diventa ancora più carezzevole e ti tiene per mano, tu ovviamente sei felice ed entusiasta di questa cosa e ti ci butti a pesce, vero?

VERO????

Troppo facile.
Tu gli accenni al fatto che al momento non ti ci vedi in una relazione di coppia. Dentro di te pensi che forse non è scattato qualcosa, in ogni caso dici come ti senti e se lui cerca di abbracciarti, o di prenderti per mano, o di consolarti quando scopri che al cinema non fanno il film che volevi tu lo fermi, gentile ma decisa.
E quando alla fine lo riaccompagni alla macchina visto che siete andati in giro con la tua, e lui al momento di scendere capisce e ti da due baci sulla guancia, ti senti solo un attimo - un secondo solo - malinconica pensando a quando per scendere e darvi la buona notte ci voleva mezz'ora.

Ma va bene così.
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