Certe cose non cambiano mai.
Altre, per fortuna, sì.

venerdì 30 settembre 2011

E va bene.

30 Settembre.

Oltre a finire oggi uno dei mesi preferiti della Tina, scade anche l'ipotetico limite di tempo che lei s'era data per terminare il libro.
Che ovviamente, ma proprio nessuno aveva dubbi in proposito, è ancora lontanissimo dall'essere terminato.

La storia si srotola nella testa della Tina, Allegra spinge con la sua voglia di fare, c'è da litigare con questo, fare quella cosa, incontrare quell'altro tipo. Va bene, puzzola, va bene. Calmati.

Ieri la Tina nella sua pomposa sinossi del libro ha scritto di aver completato 328 cartelle. Per chi non lo sapesse, sono un sacco di caratteri. Carriolate di caratteri.
Ma il libro non è finito, proprio per niente.
Al momento, finirlo rima della partenza londinese di fine Ottobre sembra un po' così,


una specie di sfida con tutti i contrattempi, le stanchezze, le paure che si trovano lungo la strada.


E va bene.
Forza, vediamo chi la spunta alla fine. La Tina o le sue paure - non lo finirai mai e anche quando, a chi vuoi che interessi? - i suoi momenti di abbandono - uh dovrei scrivere ma anche fare questo e quello e quell'altro, caz accipuffa! - il suo procrastinare inutile - intanto guardo quel film e mi limo le unghie e mando 18 sms e controllo le news online e bla bla bla e poi scrivo; ops, è l'una di notte e oggi non ho combinato una pippa di niente, WTF!

Ecco.
Vediamo chi vince alla fine, chi festeggia con una bella birra media al pub vicino Westmnister Abbey.
Ok?

E tanto per chiarire, la Tina non ha intenzione di offrirla alle sue sfighe, la birra.

Andiamo a scrivere, vah.

martedì 27 settembre 2011

In marcia.

Domenica si è svolta la Marcia della Pace.

La Tina vi ha partecipato, ha visto sventolare innumerevoli bandiere colorate inneggianti alla pace, ha sorriso a volti accaldati e sorridenti, ha sentito voci parlare di fatica fisica e male ai polpacci ma molte di più che si confrontavano sulle motivazioni della guerra, sulla politica, cercando di dire qualcosa di diverso da "tanto è sempre il solito schifo".


La Tina aveva pensato ad un post pieno di foto e di immagini ma in fondo, forse, ne basta una.


E' una frase di Aldo Capitini.
Tanti non lo conoscono, ma è una figura bella, positiva, di nonviolenza attiva; un uomo che diceva di voler impiegare la sua modestissima vita per mettere sulla bilancia intima della storia il peso della sua persuasione.
E' stato lui ad organizzare la prima Marcia della Pace, nel 1961.



"Ognuno che è innamorato non aspetta che tutti quanti si innamorino".


Non è meravigliosa?

venerdì 23 settembre 2011

Firma qui.

Quando sentiamo che quello che ci circonda non va bene, non funziona, "puzza di bruciato" o di peggio, e ci viene data l'opportunità di cambiarlo dovremmo coglierla al volo.

Anzi, al voto.

E' stato indetto un referendum popolare per abolire l'attuale legge elettorale, comunemente definita Porcellum (il nome fa già capire quanto sia bella, no?)

Il Porcellum dice - fra altre cose - che tu cittadino puoi votare per un partito o per l'altro, sì, ma il candidato che è stato scelto non da te, ma dal partito stesso. Il che significa che invece di essere il più in gamba, il più vicino a certe tematiche di interesse comune può essere il più ammanicato, il più "generoso" - e mi fermo qui per non cadere nella volgarità.


Ora, con questo referendum si cerca di far cambiare quella legge.


Oggi città, paese o paesucolo ha organizzato i suoi bei banchetti di raccolta firme, a cui basta presentarsi con un documento d'identità.

Porta via pochi minuti, davvero, ed è una cosa importante e soprattutto alla portata di tutti.
Per una volta non si chiede di agire a qualcun'altro, ma a noi.


Presso i comuni di residenza si può firmare fino alla fine di Settembre.
Mi è stato detto che in alcuni comuni stanno "facendo difficoltà", ovvero non c'è il funzionario per firmare, non si sa dove o quando, sono finiti i moduli, referendum?... Quale referendum?



Non facciamoci fregare. Se vogliamo firmare, è nostro diritto farlo e il comune deve permetterci di svolgere i nostri diritti di cittadini!





In internet si trovano miriadi di informazioni utili a capire meglio l'argomento.
Iniziamo noi a cambiare tutto!

mercoledì 21 settembre 2011

Entusiasmi.

Si può dedicare un post al semplice sentirsi allegri, vitali, pieni di grazia, per un giorno?

La Tina oggi s'è svegliata con la ruga in mezzo alla fronte, pensando a cose pesanti come mattoni.
Eh, quella cosa lì non va, quell'altra è un casino, dove andremo a finire?


La giornata la sta aiutando a scopettare via i sentimenti cattivi, acidi, che si azzeccano alle pareti del cervello cercando di non essere abbandonati.
Ma stamattina no, carini, vi sto proorio sbriciolando via, non ho bisogno di voi e del vostro peso e di sentirmi ancorata come una nave in porto alla mia parte più pessimista.

Ah no!


Stamattina l'aria è tiepida, e qui a Contea Baggins si respira bene. Sembra che il tempo stia cercando di scusarsi per i temporali e i nuvoloni scuri dei giorni passati, ma alla Tina piacciono tanto anche quelli e non vede alcun bisogno di farsi perdonare nulla. Però accetta il sole grata, anche se timido e tiepido.

Pensa alla chiacchierata avuta ieri sera con un amico che non sentiva da... mesi? Eh sì, mesi. Alle parole scherzose, ai progetti di vita raccontati col cuore aperto e la voce bassa, che sembrano speranze troppo grandi e troppo ricche. Ma anche solo sognarle fa sentire come se si stesse costruendo qualcosa di stupendo.

Sente il calore nel parlare con qualcuno che non ha solo da passare il tempo, ma è proprio felice di parlare con te, e magari quel tempo lo sottrae ad altro - così come fai tu - ma lo fa con una gioia tale che è un piacere da vivere.


Ascolta la colonna sonora della sua giornata,


questo "para - para - paradise" che è un inno alla vita e sembra scritto per una giornata così.


Spera col cuore, la Tina, che siano tante oggi le persone che possano condividere con lei il senso di gioia, di benessere. Senza dare troppa iportanza al tempo fuori, agli impegni in agenda, alle seccature.

Happyness is a state of mind.

lunedì 19 settembre 2011

Benvenuto Autunno!

Niente più scherzi, il tempo dei giochi è finito.
Mica come quando si dice eh l'estate è finita, e poi SBAM 5 giorni di fila di 32° che devi riaccendere il condizionatore sennò la notte diventa la sagra della parolaccia.

Nonnò. Stavolta lo so davvero, è lui, è arrivato.

Benvenuto Autunno.


Arrivi atteso e voluto con un temporalone che dura ormai da 20 ore.
Una vera festa di scrosci d'acqua, vento forte che increspa le pozzanghere, gocce che pungono la pelle ancora scoperta e inzuppano tutto in pochi secondi, nuvole grigio scuro che si lanciano anatemi dal cielo.
Ieri pomeriggio c'era la gioia e la felicità di chi aspettava questa lavata abbondante sui campi, sulle piante di ulivi che ricoprono le colline. Il raccolto si fa a novembre, e una pioggia così fa sperare che sia buono e che l'olio non patisca le conseguenze dell'eccesso di caldo estivo.

Oggi il sole cerca ancora di dimostrare la sua forza e quando esce da dietro le nuvole, picchia forte. E' caldo davvero! Ma rimane per pochi minuti, e poi torna dietro a questa cortina scura e umida.

La notte è passata in un susseguirsi di lampi e tuoni, alla Tine veniva in mente di continuo Snoopy mentre scrive 


Ecco, il suo pomeriggio sarà questo, scrivere mentre fuori infuria l'iradiddio, ma tanto con una storia che ti si srotola lenta davanti come un gatto in poltrona, una tazza di tè caldo e pensieri felici in testa, che importa di cosa succede fuori?

mercoledì 14 settembre 2011

Intollerante.

La Tina è intollerante. Non inteso come prende a borsettate le vecchiette che la superano di straforo nella coda alla coop - anche se lo farebbe - nè che suona al semaforo se scatta il verde e il primo della fila non schizza come un razzo atomico - ovviamente incacchiandosi come un grifone con la coda in fiamme se lo fanno a lei.

No. La Tina è intollerante ad alcuni cibi, e gliel'ha confermato una bravissima dottoressa che per un'ora piena l'ha esaminata, le ha fatto domande, ha compilato la scheda e le ha spiegato tante cosine.


All'uscita dalla visita l'aria era satura di perplessità.
Ma andiamo con ordine.


Le intolleranze della Tina non sono cosmiche, ma comprendono alcune cose da sob sob, sniff sniff, pianto greco.

Primo fra tutti il lattosio. E quindi via latte, via formaggi molli, via jogurt, panna e amici vari.

Poi gli zuccheri in generale, per cui via lo zucchero bianco ma anche i prodotti troppo dolcificati quali marmellate e la frutta zuccherina - vedi uva e cachi, per fortuna questi ultimi non le piacciono.

Il cioccolato al latte. Un minuto di silenzio per il cioccolato al latte, prego. Occhi fissi al cielo.....
Che include anche, ovviamente, la Nutella - no, il post dell'altro giorno sulla maialata coi Pandistelle non l'ha scritto la Tina, era la sua controfigura vacca - e qualsiasi crema spalmabile, budino e simili.

Il rosso dell'uovo. Che non è una vera intolleranza, ma lo digerisce bene solo se poco cotto - al contrario del bianco che invece dev'essere molto ben cotto. Madonna che fatica, la Tina è già tutta confusa.


E qui arriva la perplessità.
Ma con che minch accidenti si fa colazione, ora?

E dire che la Tina andava di latte coi cereali o jogurt e frutta, peggio di così se more.

E quindi? Con aria angelica la dottoressa le spiega che lei deve optare per la colazione salata, non dovendo assumere zuccheri soprattutto al mattino.
Ed esclama allegra, fatti un toast!

Aspè. Non può mangiare il pane del toast per l'intolleranza allo strutto, alè - e fino a stamane, quando ha letto gli ingredienti, manco sapeva che ci fosse dentro! Non può mangiare le sottilette che guai mai il formaggio, non può mangiare carne di maiale conservata quindi prosciutto cotto no.. Che cavolo di toast si fa?

Stamane la Tina s'è mangiata pane di altamura tostato con bresaola e rucola.
Per dire. La colazione classica.

Ora, a parte il piangersi addosso che è inutile, la Tina è felice che non le abbiano tolto alcune cose essenziali della vita, tipo il tè - ma al caffè è intollerante, vabbè che non le piace ma lo beveva per tenersi sveglia - e l'olio di oliva extravergine. E il lievito, che pare poco ma se le levi la birra sclera, e senza pizza piange. Deve solo abituarsi a prenderla senza mozzarella - un piantino piccolo.


A parte gli scherzi, tenendo presente le simpatiche news, qualcuno ha suggerimenti per la colazione? Perchè davvero pane e bresaola o prosciutto crudo - che non s'è capito perchè si possa mangiare, mentre il cotto no - tutte le mattine danno un po' di ansia.


Si accettano pareri e suggerimenti, grazie mille.
Oh, al limite per una colazione da campioni si può fare la pasta, questo sì è confortante!


Aaaaaamh pappa buona! O_O

martedì 13 settembre 2011

Come Nigella.

Lei è così.



Morbida, burrosa, sorridente e ammiccante all'ennesima potenza.

Nella vita spentola, spadella e impasta la qualsiasi, confezionando piatti che hanno l'apporto calorico dell'Uruguay intero e potrebbero far schizzare alle stelle il colesterolo di una mummia.

La Tina sogna la vita della Nigella, senza un pensiero che non sia il tipo di cioccolata migliore da sciogliere a bagnomaria per fare i biscotti, sempre truccata e curata, a sorridere davanti alla cinepresa in una cucina piena di lucette di Natale anche a Luglio, intenta a dosare 200 gr di farina marrone di caucciù dell'Indonesia - semplicissima da trovare - e 125 gr di zucchero scuro di Timbuctù che al mondo ce l'hanno solo l'Aga Khan e la Nigella.

A parte ciò, uno scialo.

Poco tempo fa la saggia Sfolli aveva parlato della Nigella, ma all'epoca la Tina non la conosceva neppure. Aveva visto un libro delle sue ricette a casa di Seavessi e aveva storto un po' il naso davanti a quest'essere che con aria da castigatrice di maschi golosi sorrideva dalla copertina.


Poi la Tina l'ha scoperta, e adesso è in fissa con la Nigella, maialosa creatrice di dolci ipercalorici.
Qualiasi sua ricetta inizia con "prendete 125 grammi di burro non salato (precisazione d'obbligo in UK) a temperatura ambiente e mischiatela con..." Tutto è a base di burro, per la Nigella. TUTTO.

Ovviamente, se la Tina mangiasse le sue ricette, sarebbe un botolo di 125 kili tonda come uno scaldabagno e altrettanto ginnica.
Però, a vedere le sue videoricette su Youtube, cinque minuti di puro piacere culinario da spiare dal buco della serratura, la Tina si diverte un sacco.


Ora la Tina è entrata in quella gradevole fase chiamata ciclo. E' un momento che la donna, nel corso della vita, conta innumerevoli volte. Davvero tante. Ma stavolta, complice l'autunno incombente - qui in realtà fa un caldo che si sbotta - o i pensieri strani o le ansie da libro o sa dio cosa, la Tina s'è messa in testa di avere bisogno, proprio, di un'abbondante dose di zuccheri cacaosi.
Tantissimi.
Sono le sue ovaie che li vogliono, scusate, e lei chi è per diro di no a loro??


Così la Tina si appresta a trascrivere, Nigella-style, la sua ricettina del primo-giorno-di-ciclo.

Tono caldo e suadente, ammiccamenti vari, tette in fuori, ciak.

"Recatevi al supermercato e acquistate una confezioni da quanti grammi vi pare di Pandistelle e un barattolo di Nutella - ammiccamenti.

Tornate a casa, salite le scale sospirando, sospirate di più, bravi, aprite la porta e fatevi trasportare dal desiderio incontrollato di immergervi voluttuose nella Nutella - sospiro di godimento, grazie.

Dal frigo tirate fuori una confezione di latte - se fosse la Nigella a parlare sarebbe tripla crema di panna pannosa con vaniglia del Magadascar cotta nel caramello, ma noi ci accontenteremo del latte, via - e versatevene un abbondante bicchiere - sguardi goduriosi.

Prendete un Pandistelle, applicatevi sopra un'abbondante dose di Nutella avendo cura di spalmarla vogliosamente e lasciando il ricciolo finale verso l'alto, inzuppate con mugolii vari nel latte e mangiate.

Potete sentirvi libere di gustarlo così o nella versione sandwich, con due biscotti sovrapposti - ancora più mugolii, forza con 'sti mugolii, dai!

Ripetere quante volte si desidera, o fino a vedere il fondo del barattolo".


Nigella, la Tina ci prova. Sa che deve farne di strada, bimbo, come cantava quello della Chicco, ma intanto lei si sente abbastanza maiala ingolfandosi di calorici biscotti con la Nutella.
Burp.

domenica 11 settembre 2011

Non ho l'età

La cara Gigliola la cantava a 15 anni, credo, mannaggiallèi.

La Tina la canticchia a 33, spalmata sul letto come un'otaria sulla spiaggia.


Sì perchè quando ti illudi di poter reggere coi bei vecchi ritmi dell'università, in cui la sbronza serale è seguita da una colazione ricca di liquidi il mattino dopo ma senza ulteriori drammi, la vita ti ride in faccia e ti ricorda che sì, cara, il tempo è passato e tu nun ci'a poi fà!

La Tina sabato sera ha cenato con un amico. Hanno iniziato con un late aperitif, bagnato di Prosecco. Hanno proseguito con riso venere e gamberi, bagnati abbondantemente e con gioia di Barbera.

Abbondantemente.

Una serata immersa nella musica, nelle chiacchiere serie e scherzose, in quell'atmosfera un po' rarefatta e luccichina delle serate alcoliche.


Intorno alle 2 ha pensato confusamente




















Domenica la Tina s'è sentita come lui, quello steso sotto a tutti:




Un litro di succo bevuto a sorso, praticamente. Acqua come durante il diluvio. E poi quegli effetti collaterali gradevoli tipo frequenti passeggiate in bagno armata di bei libri, tapparelle abbassate che tutta 'sta luce ci ferisce gli occhi e lo spirito... Che poi proprio oggi qui il clima abbia deciso di sfoggiare un rigurgito d'estate notevole, con caldo boia e senso di soffocamento inumano, è solo una piacevolezza in più gentilmente offerta dall'ironia insita nelle cose.

Ah che gioia, ah che bello avere conferma che non le reggi più certe cose.
E sì che 'na volta era 'na tigre...

Il libro oggi è stato candidamente accantonato. Allegra l'ha guardata, ha scosso la testa un attimo e le ha consigliato di riposare il cervello, o almeno di farlo asciugare un po'. Cara lei.


E siccome il lunedì non ci si vuole far mancare nulla, l'aspettano, oltre all'impegno mattutino di 4 ore, la visita dal carrozziere nel pomeriggio e la sera una pizza con un amico.
Una salame piccante e una coca, grazie.

venerdì 9 settembre 2011

Il lavoro degli altri

E' un lavoro duro quello degli altri.
Quando gli altri sono le persone che ti conoscono, ti stanno a sentire quando racconti di te, di ciò che fai, vuoi, vivi, pensi, credi.

E' un lavoro duro quando si parla non di realtà, ma di sogni e aspirazioni.
Quando tu racconti di questi e chi ti ascolta desidera condividerli con te, il suo -duro- lavoro dipende dalla sua indole.

Può spingerti a osare, a sfidarti, a credere in te stesso fino allo spasimo.
Perchè quel qualcosa che si può realizzare è il tuo sogno. Ciò su cui stai investendo fior di energie e tempo e fatica e pipp rimuginazioni mentali e sogni di gloria.

Oppure può cercare di parare in anticipo il colpo che inevitabilmente arriverà.
Perchè non può non arrivare, perchè quello che tu desideri succede nei film, o nelle favole, o nei libri che ti divori. Ma non nella realtà. E se succede per davvero è a qualcun altro, e allora chi ti ama prova a ridimensionare i tuoi sogni, prova a farti intendere che "se non sarà quello sarà qualcos'altro e andrà bene comunque" e tu hai un bel dire che non sarebbe lo stesso, no. Che se ogni professione ha la sua dignità e ragione d'essere è comunque diverso realizzare un sogno dal fare un lavoro che ti fa avere uno stipendio ogni mese.
E se stai cercando di realizzare il primo, preghi di non sentir dire che se quello non va avrai comunque modo di trovare innumerevoli altre cose da fare. Certo. Ma non saranno realizzare un sogno, no?

E' un lavoro duro quello degli altri.
Specie quando a farlo sono quelli che ti amano, che conoscono i tuoi entusiasmi dalla fiamma facile che può bruciare per anni, focolai di passione che oltre a scaldare consumano, consumano un sacco.
E allora forse conviene non farli divampare.


Salire sulle montagne è faticoso e difficile, e se cadi da lì ti ammazzi.
E' meglio stare in piano per qualcuno, non si fa fatica e il rischio maggiore è ruzzolare senza farsi un livido.
Ma il piano non emoziona, non fa spaziare la vista. Non offre nuove prospettive, non ti fa realizzare i sogni, il piano.


E allora? Che si fa, a chi si da retta? Credere a se stessi è come giocare al lotto, la certezza di farcela di un giorno si frantuma con quella di fallire del giorno dopo.


Sarà anche un duro lavoro quello degli altri, ma a volte farebbero meno male a non farlo.

giovedì 8 settembre 2011

Impressioni di Settembre

Svegliarsi la mattina presto e sentire che l'aria ha rinfrescato la pelle, e tirarsi il lenzuolo addosso è proprio un piacere, su fino alle orecchie....

Poter uscire di casa senza svenire appena chiuso il portone perchè sembra di essere entrati in un forno acceso...




Vedere i campi di girasoli ormai esausti, che sembrano chiedere acqua e riposo dopo il lungo tour de force estivo...







Osservare il cielo sopra Assisi, coperto da nuvole leggere che le danno una luminosità irreale, da favola..


Sentire i profumi nell'aria, abbassare il finestrino dell'auto non solo per sentire meno caldo ma per godersi il piacere degli ordori nuovi...



Passeggiare per la campagna, con i colori che solo l'Autunno può avere, sentendosi assolutamente liberi e leggerissimi - ok, la caccia è ricominciata da 2 giorni e rovina un po' l'atmosfera, diciamocelo...









Osservare gli uliveti, con le piante dalle foglie argentate e cariche di piccoli frutti verdi e brillanti, ancora acerbi.

Nuovi desideri, propositi diversi, tante idee che nascono da una stagione amata, voluta, attesa.
La Tina adora Settembre.

lunedì 5 settembre 2011

Imbecillità a livelli di guardia.

La Tina ha la sua stazione radio del cuore.
Trasmette solo musica, e ogni ora 3-minuti-3 di notizie.

Non ha speaker, disc jockey famosi che si sentono in dovere di farti ridere, ospiti VIP che devono disquisire di tutto.

Musica, musica e musica.

Facendo zapping radiofonico capita di sentire il simpa di turno che chiacchiera, e quello beccato prima le ha lasciato un'espressione di incredulità-misto-sconforto.


La voce garrula e modulata affermava che "amici, c'è una nuova applicazione per smartphone utilissima a tutti coloro che hanno salutato gli amici prima di partire per le vacanze ma non possono permettersi di andare da nessuna parte. Se vi chiudete in casa con le persiane chiuse ma venite chiamati al cellulare, l'applicazione al terzo squillo fa partire la segreteria telefonica in lingua straniera, così la frottola raccontata è più credibile".



Ma dai. MA DAI!!!!

Il messaggio subliminale già di per sè è raccapricciante.
Se non ti puoi permettere di partire per le vacanze sei un poveraccio, e DEVI vergognarti.
Non c'è scampo, è obbligatorio.
E non pensare di barare! Per vacanza si intende minimo una settimana alle Barbados, dove sperare di incontrare Rihanna che coglioneggia in spiaggia, o Santropè dove il lettino e l'ombrellone costano solo 50 € al giorno. Cocktail esclusi, o-vvia-me-nte!

Non valgono permanenze inferiori alla settimana, non valgono visite a parenti e amici, non valgono weekend fuori. Siamo combattuti sulla validità della casa di proprietà, ma solo se è in località fashion e ricercata, ovviamente con vista e barbeque esterno in muratura.
Non puoi permetterti tutto questo? Vergognati! Te lo dice anche l'inventore di una merdosissima applicazione per smartphone.

E non solo devi vergognarti, ma punisciti! Fallo chiudendoti in casa, a serrande abbassate privandoti anche della luce (gratuita..) del sole, delle passeggiate serali che tanto bene fanno a tutti, di un gelato in cialda croccante con 4 gusti diversi che certe notti è la gioia del palato.
Punisciti per non essere al passo con questa società che esige la vacanza estiva, forza.

Ci sono considerazioni pratiche che una mente come la Tina non può che porsi:
. come la metti con l'abbronzatura? O dici che se stato in Islanda e sole nisba, ma uh quanti geyser!, oppure dici che al primo giorno ti sei beccato la dissenteria e hai passato le vacanze in camera da letto con l'aria condizionata accesa a vedere sky in ceceno;
. le foto? si possono comprare finti reportage di vacanza, magari con qualche fotomontaggio per collocarti sulla scena?
. come ti arrangi per la spesa? Se mandi qualcuno rischi di bruciarti il segreto! O forse il giorno prima della finta-partenza fai le scorte da attacco missilistico riempiendo la dispensa;
. la tovaglia la scrolli di notte in balcone quando tutti dormono oppure riempi di briciole il pavimento della cucina sperando di non essere assalito dalle formiche?


A parte le considerazioni sceme, ce ne sono un paio d'altre ben più serie (e più tristi) che questo infausto messaggio pubblicitario ha fatto nascere:

. perchè mi dovrei sentire in colpa se non posso permettermi le vacanze? Per quale stupidissimo motivo, visto che magari nella vita di tutti i giorni lavoro, pago le tasse, faccio la spesa, ho le bollette che crescono e riesco a gestire tutto questo, ma la spiaggia di Santropè proprio non ci scappa?

. in che schifosa società viviamo per sentirci osservati, scrutati e condannati dai cosiddetti "amici" - presumendo che agli estranei non gliene freghi un emerito nulla se noi andiamo o no in ferie - al punto da dover fingere di fare qualcosa per sentirci uguali a tutti gli altri?

La Tina non parla neppure per se stessa, dato che da brava disoccupata - leggi: scrittrice con ancora nulla di pubblicato - non se l'è fatte proprio, le vacanze. E onestamente non è che stia sveglia la notte a piangerci su.

La Tina pensa che qualsiasi cosa uno possa permettersi di fare con serenità andrebbe fatta e goduta, possibilmente.
Ma rincorrere quello che non si può avere, oltretutto barando per fingere di avrlo ottenuto, sia di una tristezza imbarazzante.

venerdì 2 settembre 2011

6 mesi. crescono così in fretta...



Era una notte buia e tempestosa.

Se fossi Snoopy il mio racconto inizierebbe così.


In realtà non era notte, anzi sì il primo post è stato notturno, scritto con attenzione, ponderato, letto e riletto. Curato come un neonato che esce per la prima volta di casa.

Sembra una vita fa, millemila cose sono cambiate nel frattempo.

6 mesi, mamma come si crecse in fretta!!
Quante cose scritte, lette, commentate. Quanti punti di vista diversi, nuovi, interessanti. Quanti stimoli!

A tutti, per tutto.

giovedì 1 settembre 2011

Balle in giostra.

No, la Tina non si riferisce a questo.


E' una cosa un po' diversa.
Ne ha le scatole piene di millemila cose, anzi diciamo che è partita da una roba a caso e poi ne ha trovate altre cento che la mandano in bestia.

Non sopporta più di avere ache fare con persone che non hanno alcuna voglia di crescere perchè è più facile e divertente essere bambini che adulti, quindi non si assumono responsabilità, non si accollano i problemi nè loro nè tanto meno degli altri - vurìa mai! - ma sono bravissimo ad aspettarsi tutto pronto e fatto, senza dover muovere un dito.

E' stufa di chi a persone così regge il gioco, trovando scuse tipo è ancora piccolo, o lasciamogli il tempo di crescere, o deve imprare da solo. E intanto si fanno prendere in giro, e sanno di essere prese in giro, e ci soffrono pure. A scarpate, altro che storie.

E già che c'è con le balle in giostra le vengono in mente altri motivi di sclero che spuntano un po' come i funghi quando piove, che tu passi per strada e li vedi tutti lì vicini con le loro capoccette scure e pensi: ma mica c'erano ieri, perdiana!
Ecco. Ma oggi sì.

La Tina è stufa di sè e del proprio procrastinare, del suo buttare il tempo, del suo lamentarsi perchè procrastina e butta il tempo.

E' stufa di sentirsi dire "eh carina questo carattere un po' spigoloso - leggi: di cacca - che ti ritrovi devi imparare a contenerlo, a moderarlo". Cacchio. Non che sia sbagliato, ma alla Tina secca da pazzi sentirselo dire.

E' pure arcistufa di chi sbologna grane proprie agli altri, di chi non sa gestire le sue beghe e gli scleri e pensa bene di elargirne a piene mani, tanto agli altri mica dà noia, ma figuriamoci.

Le sta pure sulle scatole il fatto che voleva tanto organizzare una cosa bellina e invece non lo può più fare perchè qualche genietto ci si è messo di mezzo sfasciandole non solo le uova, ma pure il paniere. Ecco, e allora 'sta cacchio di frittata fattela da solo.


Potrebbe continuare l'elenco aggiungendo voci prese a caso dal pozzo della sua insoddisfazione, dagli scaffali delle sue paturnie, dai nascondigli delle sue debolezze.
Ma crede di aver dato un'idea dell'umore, e comunque lamentarsene non farà cambiare di molto le cose.

Eppure, dà soddisfazione ogni tanto battere un po' i piedi e urlare contro il soffitto.
AAARGH!
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