Certe cose non cambiano mai.
Altre, per fortuna, sì.

mercoledì 29 agosto 2012

Quale animale nutrire.

Narra la leggenda che in una tribù indiana un uomo stesse parlando con il suo nipotino spiegandogli la natura del cuore umano.
Per fargli capire meglio l'uomo disse: "nel cuore di ogni uomo si trovano due lupi, uno ricco di umanità, di comprensione e di amore per gli altri, l'altro egoista, malvagio e arrogante."

"E quale dei due vince?", chiese il bambino.
E il nonno, "quello che nutri di più".


Ho sempre trovato questa storiella interessante. Mi piace pensare che dentro di me, dentro ognuno di noi, ci siano parti luminose e altre oscurate, alcune migliori, altre che vorremmo eliminare ma con cui ci troviamo ad avere a che fare molto più spesso di quanto vorremmo.



Parlando con una persona poco tempo fa abbiamo allargato il concetto, dicendoci che abbiamo dentro una specie di arca di Noè, affollata di esseri in pieno sclero.

C'è il leone che aspetta paziente per ora la sua preda, immobile.
Lui rappresenta la perseveranza, l'essere focalizzati sul proprio obiettivo.

C'è la iena che ride delle altrui sfortune, e ghigna malefica tutta la sua invidia.

C'è il rapace aggressivo e urlatore, che si sente il solo e unico padrone di cielo e terra.

Ma c'è anche il delfino pronto ad aiutare gli altri, il cavallo che corre felice e sa godere della sua libertà, la gatta che si prende cura dei cuccioli e li trasporta in bocca da un posto all'altro, pur di tenerli al sicuro.


Insomma, in questo zoo pieno di creature ci sono tutte le nostre caratteristiche.

La mia superbia, quella che mi fa dire "mi hai chiuso il telefono in faccia durante una litigata e non ti chiamerò maippù!"; l'arroganza di quando penso "che ne sai te di come sto io, che sei superficiale come una pozzanghera durante la siccità"; la stupidaggine di certe azioni o di certe parole che già mentre le dico so che me ne pentirò (capita anche a voi? A me sì, a volte mi chiedo se sia l'unica e non so se sperare per il sì o il no).

Però ci sono anche la pazienza di ascoltare per ore un'amico che ha bisogno di parlare, l'umiltà di chiedere scusa quando so di aver sbagliato, la capacità di prendere in giro me stessa e le mie debolezze.


Mi piace pensare che i miei sforzi per migliorarmi siano, alla fine, prendermi cura delle bestie più belle, invece che lanciare ciabatte in testa alle più rognose ^_____^

2 commenti:

Mirella ha detto...

Bella la cosa delle bestie. Io però sto cercando di imparare a prendermi cura anche di quelle cattive, ché anche loro hanno diritto di cittadinanza.
lovvoti.

la tina ha detto...

quelle cattive sono parte dello zoo, come le altre. non le possiamo eliminare, e d'altro canto sai che palle una persona piena solo di amore e buoni sentimenti e grazia? ^___^

anche le bestie meritano una carezza, di tanto in tanto. e poi indugiare negli angoli più bui di noi stessi è sempre istruttivo!

idem pure io.

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