Certe cose non cambiano mai.
Altre, per fortuna, sì.

giovedì 7 giugno 2012

La trasformazione della rabbia.

La serata è iniziata con una telefonata arrabbiata, nervosa, piena di scatti e di silenzi.

Ai due capi del filo immaginario io, una specie di gatta nevrastenica piena di paturnie, e un amico che mi spiegava il suo punto di vista parlandomi sopra, dicendomi che non capivo, e continuando a interrompermi.



Casomai ce lo si stesse chiedendo: NO, non è il modo giusto di affrontarmi quando tento (in malo modo, forse) di spiegarmi.

Alla base di tutto un senso di tristezza e delusione per come stanno andando le cose.
Per come le sto affrontando io.
Per quello che evidentemente non riesco ad esprimere.


Per il pensiero che non so più affrontare le cose nel modo giusto.
Faccio un esempio.

Tempo fa avevo raccontato di Ralph e dell'adozione della sua tomba al Cimitero di Guerra del Commonwealth. Quando ne avevo parlato ad un amico mi aveva espresso grande interesse per la cosa, dicendo che se fosse stato possibile gli sarebbe piaciuto fare altrettanto.
Pochi giorni fa ricevo una lettera in cui sono cordialmente invitata a partecipare alla commemorazione presso il Cimitero, evento durante il quale daranno in adozione nuove tombe.
Sicchè vado a trovare il mio amico e gli dico di questa cosa, dato che ricordavo la sua richiesta.

Mi ha risposto che sarebbe difficile, lui ha tante cose da fare (richiede una visita alla tomba minimo una volta l'anno. Una volta l'anno. Chi è così impegnato da non avere tempo un'ora di un giorno su 365?) e che comunque sperava avessi altro da raccontargli, tipo che avevo trovato un lavoro o pubblicato il libro.
Mi sono sentita una specie di ragazzetta scema che da importanza alle piccolezze, e ho rinunciato a spiegargli qualsiasi cosa. Ma sì, vah, prendiamoci un gelato insieme e poi andiamo a casa.


Ecco, le cose che mi succedono, per quanto siano sciocchezze, mi lasciano così.
Perplessa.
Un po' delusa.
E arrabbiata con me stessa, perchè sono io la sciocca che attribuisce loro più importanza di quanto necessario.


Ma ieri sera ho deciso che no, BASTA. Non si può fare così.

Ho preso il telefono e ho invitato un amico caro, una delle persone più positive e belle che conosca, a passare un weekend qui in occasione di UmbriaJazz.


Sono uscita con un'amica che non ho modo di vedere spesso, ma che ogni volta mi fa ridere e ci raccontiamo e ci incoraggiamo a vicenda.


E ho chiamato una persona che non sentivo ormai da mesi, approfittando del fatto che ieri era stata lei a cercarmi, e proponendole di vederci. Chissà che non ne esca qualcosa di buono!

Mi sono stufata di sentirmi rabbiosa e impotente.


Adesso mi rivoluziono tutta!



6 commenti:

Ilmondoatestaingiù ha detto...

i gatti bisogna saperli prendere. Hanno un ottimo carattere, in fondo :)

Io non credo che tu debba arrabbiarti, con te stessa o con altri, se le tue priorità, i tuoi interessi non sono tutti condivisi o compresi. Addirittura questo può essere vero con il compagno/a.

E' importante invece ciò che hai fatto: distaccarti dal giudizio altrui, e far cose che ti fan star bene. E possono pure essere piccole cose, mica è necessario il nirvana sempre e comunque :)

ElizabethB ha detto...

Tu non sei affatto una ragazzetta scema che dà importanza alle piccolezze...piuttosto il tuo amico in questa occasione ha davvero mancato di sensibilità. Trovo che l'iniziativa dell'adozione della tomba sia una bellissima cosa ricca di significato.
Buona rivoluzione!!!

la tina ha detto...

imatig, il nirvana non so dov'è manco se lo cerco fra gli scaffali dei CD :)
io sono dell'idea che le piccole cose siano quelle che danno + soddisfazioni, cioè quelle che aiutano a sentirsi bene con + facilità. quindi mi dedicherò con piacere a seguire il tuo consiglio, grazie!

liz, a me l'iniziativa piace. davvero. e che il mio amico non sia mister delicatezza è vero. quello che mi secca è la mia reazione, non la sua scarsa sensibilità. lui può restare com'è, ma che io mi senta in difficoltà per cose che non posso cambiare (ovvero: avrei potuto spiegargli la rava e la fava, ma il suo atteggiamento diceva che era poco interessato alla cosa) mi fa girare le balle!
comunque: dritto per la propria strada. come diceva il caro englishman in new york, be yourself, no matter what they say.
baci

La ragazza di Bottega ha detto...

Ma sentimi ammè. E se tutta questa rabbiosità fosse necessaria a produrre qualcosa di importante?
Se questo tuo essere coi peli dritti fosse il passaggio necessario a condurti dove vorresti essere?
Senza tante parole. Il lavoro non ti definisce, ti colloca in un contesto, non sei tu a meno che il tuo lavoro diventi "scrittrice".
Sfoga la tua rabbia in qualche modo, levatela di torno... e be yourself che va bene!

la tina ha detto...

cara, ho pensato in questi giorni che la rabbia può essere il carburante adatto a cambiare le cose.
purtroppo in me (non so se solo a me faccia quest'effetto) ha anche effetti poco carini, tipo mi rende acida, incredula che cose positive possano accadere... rabbiosa appunto, e quindi vanifica un po' il tutto perchè non mi fa percepire i passi avanti che magari sto facendo.
devo pulire la mia rabbia e farla diventare un carburante migliore.
ecco: rabbia ecologica :)

grazie ragazza di bottega!

Contessa ha detto...

sono le maledette aspettative.
e il rimanerci male e non saper reagire...macchè rivoluzione...basta reagire, come hai brillantemente fatto. toh.

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