E' fantastico, specie perchè la figura di uomo alla ricerca di armonia viene vista dal punto di vista filosofico, psicologico, economico, relazionale ecc. e quindi si hanno tante prospettive differenti da cui osservare e scoprire nuove idee.
Uno degli interventi più interessanti è stato fatto da una psicoterapeuta che ha parlato di felicità e dei molteplici tentativi dell'uomo di trovarla.
Apparentemente c'è una formula, studiata da una ricercatrice americana, che esprime una vera e propria ricetta per ottenerla.
F = P + (5 X E) + (3 X H)
F è la felicità, ovvio ^__^
P è l'insieme delle caratteristiche personali, la propria visione della vita, la predisposizione a rispondere in modo adeguato a ciò che la vita stessa propone
E racchiude i bisogni esistenziali dell'uomo, la salute, la sicurezza, le relazioni interpersonali di valore
H sono invece i bisogni superiori, l'appagamento e la soddisfazione personale, ad esempio.
Perchè E si moltiplice x 5, e H x 3? Perchè ovviamente i bisogni esistenziali devono essere soddisfatti in modo più incisivo rispetto a quelli superiori.
Difficilmente una persona sarà felice se ha un lavoro appagante o una carriera di prestigio ma non è sicura, o sana, o provvista di relazioni personali di un certo peso.
Se si sommano un'attitudine positiva alle sfide della vita (che siano alzarsi ogni mattina per andare al lavoro o accompagnare i nani a scuola, o scalare le montagne in cordata) con bisogni primari e superiori soddisfatti, avremo la felicità.
Più facile a dirsi che a farsi, eh?
Un'altra cosa che mi ha colpito molto della sua spiegazione è stata la questione dell'armonia fra i tre cervelli.
Ogni persona ha tre componenti fondamentali nel cervello che rispondono ai bisogni biologici, emotivi e di progettualità.
Quando queste tre componenti sono consonanti fra loro, io sono felice.
Quando io rispondo ai miei bisogni biologici in modo adeguato - quindi mi prendo cura di me, sono sazio e al caldo -, quando sono emotivamente sereno, in una situazione che non mi crea ansia o paura o stranimento, e mi sento libero di gestire la mia vita organizzando e progettando ciò che desidero, allora sono felice.
Mi ha fatto riflettere sui periodi in cui mi sento triste apparentemente senza motivo, sui momenti in cui non riesco a trovare felicità: sono quelli in cui non sono in armonia con queste tre esigenze fondamentali, magari mi sento emotivamente sola o circondata di indifferenza oppure non mi sento libera di fare quello che vorrei, mi sento in gabbia, senza senso.
Invece oggi mi sento felice, senza troppe spiegazioni.
Solo felice.
8 commenti:
Sai che detta così sembra davvero semplice? Roba da trascrivere la formula su un post-it e appiccicarla al frigorifero!
PS.
Sono contenta che tu sia felice!
Ecco, al di là di dubbie equazioni farcite di componenti non misurabili, si è felici perché si è felici, ossia perché si è in armonia con sé stessi, indipendentemente dal fatto che siano soddisfatti tutti i desideri e le pulsioni. Potresti essere più felice, forse, ma sei felice anche così.
Imparare a riconoscere il bello e non ricercare costantemente solo quello che non c'è, o che non si ha, ad esempio, è una via maestra alla felicità.
Buon corso...
liz, le formule a me non funzionavano manco sui libri di matematica, pensa nella vita reale ;)
ma mi piace pensare che questi siano piccoli aiuti che possono aiutare a vivere meglio, a cogliere meglio le briciole di felicità sparse nell'aria.
imatig, la tua teoria della via maestra alla felicità mi ricorda un'altra cosa, cioè che a volte non ci diamo neppure il tempo di goderla perchè appena raggiunto qualcosa abbiamo subito un altro impegno, o obiettivo, o qualcosa di diverso su cui concentrarci.
come dice una mia amica, non ci diamo ppiù il tempo di pensarci felici.
pessima cosa, direi!
Vero, vero, tutto vero. Il problema è come arrivare all'armonia dei tre cervelli ;)
Vero, vero, tutto vero. Il problema è come arrivare all'armonia dei tre cervelli ;)
eh robin, io provo a calarmi la teoria addosso, a indossarla come un mantello.
voglio prendermi cura di me fisicamente, coltivare relazioni che mi facciano stare bene e cercare di progettare e mettere in atto qualcosa che dia un senso al tutto.
non ci riesco ogni giorno, eh. però almeno so in che direzione posso muovermi!!!
^____^
mah.
se dico che non sono d'accordo?
Quella lì è certamente la formula di uno stato di benessere. ma non della felicità, della serenità probabilmente.
la felicità è altro. Ci sono attimi di felicità splendente mentre intorno ti crolla tutto. La felicità è irrazionale, si può essere felici perché in quel momento c'è il sole anche se hai tutte le preoccupazioni del mondo, ed è per questo che la felicità è preziosa, perchè ti arriva a volte anche se non ci sono le condizioni perchè arrivi.
ah beh, se dici che non sei d'accordo dovrò punirti molto duramente ^___^
è vero che ci sono momenti di felicità irrazionale. mattine in cui ti svegli smagliante e gioioso, e sei nelle stesse condizioni dei giorni precedenti in cui ringhiavi.
però a me in generale sembra corretto. un'attitudine positiva, con la dovuta attenzione a bisogni biologici ed emotivi, non può che aiutare a stare bene.
Posta un commento