Poche sere fa ho avuto il piacere di dormire col mio cuginetto treenne.
E' arrivato a casa col suo zainetto pieno delle cose per la notte, e un'orango arancione di peluche - ma sarà la cosa migliore con cui far dormire un nano? - sottobraccio.
Come nei migliori appuntamenti, abbiamo iniziato con la cena. Pizza, che ci siamo gustati con enorme piacere, mentre facevamo piani per la serata. Allora, adesso mangiamo la pizza, poi ci laviamo per bene, mettiamo il pigiamino e via sotto le coperte a vedere un cartone!
Programmone. D'altro canto in disco mi sa che non lo facevano entrare...
E quindi via, dopo cena, con calma, dopo averlo lavato tutto compresi i piedini puzzoni che continuava a tentare di farmi sniffare, gli ho messo il pigiama di pile - ma che caldo avrà di notte? - e l'ho piazzato nella sua metà del lettone. Quello è il tuo spazio, questo è il mio spazio - un po' alla Baby in Dirty Dancing, certo io non parlavo con Patrick Swayze...
Il mio diabolico piano era semplice: a metà di Cenerentola il nano mi crolla addormentato, io lo rimbocco per bene nel piumone e poi mi faccio un po' dei miei, guardo qualcosa sul pc, scrivo a qualcuno...
Beata innocenza.
Il nano s'è fatto prendere dalle vicende di topi parlanti, gatti cattivi e ragazze sfigate, principi belli - è bello ippìncipe, è bello! No è brutto, il principe è brutto, guardalo bene! - e a fine film esclamava rapito "un atto, un atto film, dai, ne vediamo un atto?"
"Ma non hai sonno, gioia?"
"Un attoooooo!"
Ah ecco.
Siamo ripartiti con Il libro nella giungla. Oh come ci è subito stato simpatico Mowgli, ribattezzato seduta stante Mlogli. A metà film io, col minimo sindacale di autorità, ho detto che il computer aveva sonno e andava a dormire, e pure noi da bravi ci mettevamo giù.
E ho spento la luce.
Il nano è rimasto un attimo perplesso, poi ha detto con tono quasi dubbioso: Ma io non ti vedo.
Eh no amore, ho spento la luce. Avverto la sua perplessità e aggiungo, ecco, tienimi la mano, facciamo la nanna?
Il tono diventa nettamente più scocciato: No, io non ti vedo. Non vedo nente. Dov'è la luse?
Un po' smadonnando un po' ridendo mi alzo e prendo l'abat jour con la luce più flebile che ho in camera, l'appoggio per terra e l'accendo.
Mi guarda come a dire, finalmente l'hai capita cocca, mò famole 'ste nanne che c'ho sonno.
E nel giro di pochi minuti inizia a russare, amore lui. Io rispengo la luce, ma tiro su qualche riga di tapparella, in modo da far entrare il più tenue e pallido riverbero delle luci stradali.
La notte è stata un acrobazia di: copri il nano che s'è scoperto, rigira il nano che t'ha ficcato i piedi nelle costole, ricappottalo quando va sotto il piumone con la testa e lascia il corpo fuori, spostagli la suddetta testa che a cadenza fissa ti batte contro la spalla, la testa - ahia nano, dai basta, ma stai russando? Ah ecco, manco il piacere di dire ciao mentre mi pigli a capocciate - eccetera.
La mattina seguente ero quasi febbricitante.
In ogni caso la notte è stata un successone, innanzitutto perchè appena sveglio mi ha guardato sorridendo e ha esclamato "latteebiccotti, è mattina!" saltandomi in braccio per essere portato in cucina; e poi perchè, dietro mia istigazione, ha iniziato a dire che il principe di Cenerentola è blutto! E' popio blutto!
Amore lui ^_^
3 commenti:
Certe nottate sono impagabili!
Tuo cugino è un grande!! :-D
speranza, sì, sono proprio belle ^_^
ceci, eh già, è un nanetto davvero simpatico :D presto ripeteremo l'esperienza, credo. ma devo fare scorta di cartoni!!
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