Io i compromessi li odio.
Nella vita letterario-cinematografica i personaggi non scendono a compromessi.
Nè con se stessi, nè tantomeno con gli altri.
Vanno dritti per la loro strada e alla fine trionfano. O marciscono, insomma.
Comunque, non li accettano.
Domattina vedrò la persona che mi ha proposto una collaborazione di lavoro.
Dopo due incontri di spiegazioni, chiarimenti, approfondimenti e tutto il resto, va in scena il classico "o la va o la spacca". O ci mettiamo d'accordo in modo definitivo oppure smettiamo di parlarne che tanto non serve.
Quello che sto cercando di dirmi, da due giorni a questa parte, è che io di compromessi ne devo accettare. E fin da subito, tanto per rendere il boccone già mezzo indigesto.
Perchè le condizioni di lavoro potrebbero non essere ideali, perchè la personalità del(l'eventuale) capo mi è a dir poco ostica, perchè la scarsa chiarezza mi lascia sempre un po' di prurito addosso. Un disagio.
Però, c'è da dire che aspetti positivi potrebbero essercene.
E il momento forse non è proprio quello di fare i supersofisticati, no?
Comunque domattina andrò lì col mio brevissimo elenco di conditio sine qua non da rispettare, perchè va bene il bisogno e il desiderio di lavorare ma il rispetto di sè meglio non perderlo (quanto meno per questo, potrebbero esserci tante altre valide ragioni!)
Mi sono consultata con alcune persone, ho ascoltato i loro suggerimenti e poi ho elaborato i pensieri.
Quello che vorrei dall'incontro di domattina è una sferzata di entusiasmo, di voglia di mettersi in gioco, di iniziare una cosa nuova e interessante.
P.S.: non posso negare che a volte si senta il bisogno anche di piccole, ingiustificate e inspiegabili soddisfazioni. Per cui, se non dovesse andare in porto, voglio essere io e non lui a dire "grazie per la chiacchierata interessante, ma ritengo che entrambi stiamo cercando qualcosa di diverso. Arrivederci."
5 commenti:
a volte i compromessi prendono il nome di mediazioni. Per avere una situazione di win-win (cioè soddisfacente per entrambi i negoziatori) si devono trovare equilibri. Nel business e nella vita.
Una situazione di win-loose alla fine non sarà soddisfacente per nessuno. La si può accettare per necessità, salvo poi rifiutarla alla prima occasione.
Quindi è giusto avere punti non negoziabili, i cosiddetti princìpi. Non si può negoziare la dignità, non si può negoziare il rispetto.
Per il resto, gestisci come senti. Sarà così che alla fine farai quello che è bene per te.
grazie!
anche io penso che su certe cose non si transiga, il resto è opinabile.
sono un po' sulle corde, e il fatto di aver rimandato l'incontro a domenica mattina non aiuta.
sono nervosa e poco propensa ai pensieri felici (e come diceva peter pan, servono pensieri felici per volare. sono fottuta! ^_______^' )
and so? com'è andata?
Ah, a proposito: per volare servono gli aerei.... ;))
Mi piace questo tuo non accettare compromessi sulle questioni fondamentali, cosa rara ormai: per soldi e fama tanti sono disposti a tutto. E se ne vedono i risultati.
Sagge parole quelle del testaingiù!
Ma sono sicura che nel frattempo qualche pensiero felice è arrivato, ma adesso non tenerci all'oscuro, com'è andata?
ciao!
LA LUNA NERA
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